Con le precipitazioni primaverili inferiori del 50% rispetto alla media del periodo di riferimento e dopo un inverno particolarmente asciutto, con un deficit idrico del 48%, ora a preoccupare seriamente è la siccità. E’ quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti svolto lungo tutta la Penisola.
Dati che si riflettono anche in Piemonte dove fa caldo, non piove e la siccità fa sentire la sua morsa in particolare, al momento, nelle province di Cuneo, Asti ed Alessandria. Nella provincia di Torino, nei giorni scorsi, sono caduti 30-40 millimetri di pioggia che hanno avuto un effetto benefico sulle coltivazioni, ma comunque non hanno compensato la ridotta piovosità di maggio, solitamente mese caratterizzato da abbondanti piogge. Ora però si attendono giorni di caldo torrido che potrebbero portare a carenze idriche il mais, in fase di levata, i cereali autunno-vernini in fase di maturazione e gli ortaggi. In tutta la regione, a soffrire maggiormente, quindi, i cereali, i girasoli, le coltivazioni frutticole ed orticole. La campagna cerealicola, infatti, potrà registrare rese inferiori del 30-40%.
Mondo Acqua: «A metà giugno fiumi asciutti come ad agosto»
Gino Ghiazza, presidente di Mondo Acqua: «Non abbiamo chiesto ordinanze ai Comuni. Ma la situazione va tenuta sotto controllo: siamo a metà giugno e il livello dell’acqua è quello che normalmente si ha a metà agosto. Non abbiamo ancora riscontrato problemi, se non lievi disservizi, e stiamo cercando di operare al meglio per recuperare quanta più acqua possibile. Sicuramente serve usare parsimonia».