Alla fine, è arrivata la conferma: il corpo senza vita, trovato giovedì sera a Farigliano lungo il Tanaro, è proprio quello di Alain. È stato identificato grazie ad alcuni oggetti che aveva addosso, riconosciuti come suoi. Aveva ancora addosso i vestiti e le scarpe. È stato rinvenuto sulla riva del fiume, a una decina di chilometri dal ponte vicino al quale lo scorso 9 febbraio - giorno della sua scomparsa - era stata trovata la sua auto.
A scoprire il cadavere sono stati alcuni proprietari dei terreni che stavano ripulendo la zona dalle erbacce. Alain Chierotti aveva 30 anni e viveva a Magliano Alpi coi genitori.
Le squadre di soccorso lo avevano cercato per giorni, percorrendo il fiume in gommone e battendo le rive con decine di volontari. La Protezione civile, i Vigili del fuoco, la Croce rossa, i Carabinieri e tanti cittadini avevano continuato a cercare senza sosta, fin quando le condizioni meteorologiche e del terreno lo avevano consentito. L'ultima traccia, fino a ieri, era un biglietto di addio. Un biglietto lasciato sulla sua auto, una Volkswagen Up bianca, abbandonata in uno spiazzo tra gli impianti sportivi e l’ex-Cotonificio nel territorio di Clavesana. I cani da ricerca avevano fiutato il suo odore dalla macchina fino a quel ponte: poi la traccia spariva. Nel nulla. Nelle acque.
Ci sono voluti quasi tre mesi perché le acque del tanaro restituissero il suo corpo, trascinato dalla corrente per tutti quei chilometri. Un brutto giorno, per la famiglia e gli amici che forse nutrivano ancora qualche speranza. Ma almeno ora è possibile dargli una sepoltura.