Un giugno drammatico, per le strade della Granda. In un solo mese sono stati registrati 12 morti, pari allo stesso numero di decessi dei primi cinque mesi dell’anno. Il dato, che la Provincia diffonde specificando che non si tratta di un dato ufficiale ma rilevato dai giornali, indica un trend in risalita, dopo anni di continua diminuzione di incidenti stradali gravi. Se nei primi sei mesi del 2017 i morti sono già 24, in tutto l’anno 2016 il numero dei deceduti – rilevato dall’Ufficio Stampa della Provincia – si era fermato a quota 33 (il più basso degli ultimi 20 anni), con un calo importante rispetto agli anni precedenti.
Nel 2015 i morti registrati erano stati 55, mentre nel 2014 si presentava un calo (42 morti). Dati sempre gravi, ma comunque nettamente favorevoli rispetto al passato. Nel 1998 (primo anno del rilevamento) i decessi registrati in provincia di Cuneo per incidenti stradali furono 138, negli ultimi 20 anni sono morte sulle strade cuneesi almeno 1.546 persone. «Se è avvenuta una riduzione dell’incidentalità stradale – dicono dalla Provincia – è forse grazie a maggiori controlli stradali, più limiti di velocità, nuovi strumenti di sicurezza sulle auto, la recente introduzione del reato di omicidio stradale, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Ma restano i problemi di una provincia molto estesa dal punto di vista territoriale, con poche infrastrutture autostradali e tanti piccoli centri abitati che impongono numerosi spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento». Il presidente Borgna: «Rivolgo un appello alla prudenza, soprattutto in vista dei maggiori spostamenti dell’estate. Ricordiamo che dietro i dati statistici ci sono vite spezzate, famiglie disperate, danni irreversibili. Ringrazio tutti coloro che lavorano per migliorare le cose, i nostri cantonieri nonostante i pochi mezzi a disposizione, le forze dell’ordine per i controlli costanti, il mondo del volontariato e della scuola che insieme contribuiscono a sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale».