I reati che si prescrivono di più in Italia sono quelli commessi contro la Pubblica amministrazione. Non è una buona notizia in una Paese dove, considerando l’ambito dei Paesi occidentali, la corruzione è alta. Il tribunale di Cuneo, però, è in controtendenza.
In Granda (esclusi Braidese e Albese che rientrano nel circondario di Asti) gli illeciti penali quasi mai finiscono nel nulla. Tutto questo ha a che fare con la velocità di indagini e procedimenti. I reati si prescrivono perché a lungo andare, cioè dopo, ad esempio, 10 anni, lo Stato non ha più interesse a punire il colpevole anche se ultimamente (e soprattutto per le sanzioni che l’Italia ha già ricevuto dalla Corte di giustizia per i processi troppo lunghi) l’attenzione è più concentrata sulla prospettiva dell’imputato che ha diritto ad avere un giusto processo, in tempi ragionevoli, evitando di essere sotto giudizio “a vita”.
Nella fase “predibattimento” (cioè durante le indagini e fino al rinvio a giudizio) negli uffici giudiziari che raggruppano ora anche Mondovì e Saluzzo, si prescrive poco più di un reato e mezzo su 100 (1,6%). A dibattimento la prescrizione cala ulteriormente all’1,4%.
ARTICOLO COMPLETO su L'Unione Monregalese del 18 maggio