È stato condannato a 14 mesi di reclusione, Federico Castrilli, 31 anni, di Cervere, processato dal Tribunale di Cuneo, per la cessione non autorizzata di metadone (ricevuto dal Sert di Fossano dove seguiva un programma di trattamento) ad Alessandro Monferrato, 49 anni di Roburent, che a seguito dell’ingestione morì, per “overdose”. Decesso che avvenne il 30 luglio del 2015 quando uno dei flaconi che erano stati consegnati all’imputato finì nelle mani di Monferrato che assuntolo morì per un edema acuto. Il processo si è protratto per diverse udienze e in una delle precedenti, a confermare la causa della morte, erano stati sia il medico legale che eseguì l’autopsia sul corpo di Alessandro Monferrato, per conto della Procura, sia il medico che assisteva la vittima, che aveva escluso che in Monferrato “potessero esserci istinti suicidari”.
«Nonostante i problemi che aveva, il suo istinto vitale è sempre stato saldo – aveva spiegato lo psichiatra –. Era un bravissimo sciatore e mirava, purtroppo non riuscendoci, a diventare maestro di sci. Abusava di alcol, ma era una persona di intelligenza superiore e ottimo lavoratore nel negozio di famiglia. Mi rammarica moltissimo che, per lui, sia andata a finire così. Finalmente avevamo iniziato una cura con farmaci che tollerava molto bene e dava ottimi risultati». La sentenza pronunciata ha quindi confermato tutte le accuse.