Andrea Pazienza. Un omaggio cuneese.

Sono trent'anni dalla morte di Andrea Pazienza. Uno dei più importanti autori del fumetto italiano. Un piccolo articolo per ricordarne il genio.

LORENZO BARBERIS

Oggi sono trent'anni esatti dalla morte di Andrea Pazienza (1956-1988), uno dei nomi fondamentali del fumetto italiano. Molti giustamente hanno rievocato o rievocheranno le sue opere più importanti, una produzione vasta e di altissimo livello in una finestra temporale molto breve. "Pentothal", dedicato all'esperienza del '77, "Pompeo", sulla discesa negli inferi dell'eroina che l'autore visse, ovviamente, in prima persona; e soprattutto "Zanardi", il miglior interprete del "segno degli anni '80" italiani, non solo forse nell'ambito del fumetto.

Ma cosa possiamo trovare di Andrea Pazienza se iniziamo a cercarlo presso la Biblioteca Civica di Mondovì?
Qualcosa indubbiamente c'è, anche se si potrebbe forse approfittare dell'occasione per ampliare la fornitura biblioteconomica di questo autore indubbiamente fondamentale nella nostra cultura fumettistica - e non solo.
Un primo punto di partenza può essere l'antologica del 1998, nei pressi del decennale. Varie storie, vignette, strisce accompagnate da un primo compendio saggistico. E antologico è anche il volume di Repubblica del 2004, "L'arte di Andrea Pazienza", una sintesi essenziale delle opere dell'autore.

L'unico lavoro a sé stante che viene presentato dalla nostra civica è "Gli ultimi giorni di Pompeo" (1987), dedicata all'esperienza dell'eroina (quella che, indubbiamente, produrrà una certa sottile censura di Pazienza fino alla riscoperta a fine anni '90). L'opera, nell'edizione Baldini e Castoldi del 2000, è indubbiamente uno dei capolavori pazienziani. Ma non certo l'unico: sarebbe da allargare almeno a Pentothal (1982), a una raccolta completa di Zanardi (1983 e anni successivi), all'Astarte, e magari a una selezione delle cose satiriche, su cui spicca il geniale Pertini (1983). Chissà che, tra qualche provvidenziale donazione e qualche nuova acquisizione, non si riesca a omaggiare ancor meglio questo autore, in un periodo di grandi progetti per il polo bibliotecario e museale della stampa monregalese, nel progetto "Liber".

In ogni caso, ci piace ricordare un particolare omaggio cuneese fatto all'opera di Pazienza e nello specifico a Zanardi: "Danceteria", storia di Cattivik del 1997, che ha una indubbia particolarità per i lettori di fumetto cuneesi come me: si tratta infatti di un'opera interamente realizzata da due autori della provincia di Cuneo (ma, inutile dirlo, di livello nazionale, chiaramente): lo sceneggiatore Piero Lusso e il disegnatore Giorgio Sommacal.

Dopo due pagine elegantemente giocate sul livello formale a introdurci la discoteca del titolo, nella terza pagina fa infatti la sua comparsa l'antagonista di Cattivik in quest'albo, che è evidentemente uno Zanardi in forma smagliante, alla guida della macchina di Artiglio Pellerano (la folle corsa omicida forse rimanda anche a uno dei modelli impliciti di Zanna, ovvero l'Alex di Arancia Meccanica).

La storia è molto gustosa perché non si tratta di un omaggio svagato, di una citazione occasionale, ma Lusso sviscera nella sceneggiatura tutti i topoi dell'azione zanardesca, con citazioni puntuali da storie e vignette assemblate a creare una storia diversa da quelle esistenti, ma perfettamente credibile (salvo, appunto, l'intervento di Cattivik).

Ciò che rende perfetto l'omaggio è il fatto che anche il segno di Sommacal, per quanto naturalmente del tutto autonomo, si presta perfettamente al calco di Pazienza (che presumo l'autore abbia accuratamente studiato), amalgamandolo perfettamente con il mondo di Cattivik, che tendenzialmente è ancor più cartoonesco. 

Oltre quindi la citazione perfetta, è molto divertente la resa dell'effetto delle droghe sintetiche da disco anni '80/'90 sul protagonista della serie, resa con mirabolanti espedienti visuali (se vogliamo, anche qui c'è un rimando a Pazienza: non in una citazione diretta, ma perché egli aveva rappresentato - in modo del tutto diverso - gli effetti dell'eroina in "Penthotal" tramite una diversa decostruzione dell griglia, come diversa è l'esperienza dell'eroinomane rispetto all'impasticcato appunto).

Insomma, questo Zanardi "cattivizzato" è indubbiamente una piccola chicca, non facile da trovare (credo sia reperibile sul profilo di Sommacal) ma sicuramente notevole da leggere. E fa piacere, naturalmente, che l'omaggio al grande Paz da parte della provincia di Cuneo confermi la natura "gotica" che la contraddistingue nel profondo: sia pure nella dimensione grottesca del brivido, terrore e raccapriccio di Cattivik.

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