C'è chi lo considera l'astro (neanche più così tanto) nascente del songwriting americano, uno di quegli artisti che negli anni potrà essere il "pezzo forte" del genere, segnare una generazione ed essere annoverato così tra quel gruppo di cantautori che da Nash, passando per Dylan, Neil Young e poi Bruce Springsteen, Tom Waits, Eddie Vedder ed Antony Hegarty (Antony & the Jonsons o Anohni), hanno da sempre popolato il mondo musicale a stelle e strisce, mettendo insieme i favori della critica e le vendite da mainstream. Questo tipo di fenomeno negli ultimi anni stentava a vedere un nuovo paladino, se si esclude quanto prodotto da Jack White che tuttavia, vista la grandissima duttilità artistica, è difficile collocare in senso stretto all'interno di questo filone. Oggi invece Joshua "Josh" Tillman, meglio conosciuto come Father John Misty, pare essere quel nome nuovo, e la ragione scaturisce prorompente dall'ultimo disco (Pure Comedy, uscito a inizio aprile per la Sub Pop) che è balzato nel giro di poche settimane nella Top10 delle classifiche delle vendite americane.
Il percorso di questo nuovo disco si allontana poco dalla linea tracciata nei due precedenti lavori(Fear Fun, del 2012, e I Love You, Honeybear del 2015) che - a loro volta, però - si discostavano sempre più dall'esperienza precedente di Tillman come batterista, e una delle menti artistiche, dei Fleet Foxes.
Il mondo musicale di Father John Misty è un luogo in cui la canzone non ha bisogno di un genere per sostenersi, facendo affidamento così in alcuni momenti (sempre più rari) al folk e al country, e guardando con crescente simpatia a generi diversi, come il soul, il rhytm'n'blues e la tradizione crooner, con una "semplice" variante: il sentimento è strumento ad uso e consumo di un messaggio ben più alto che si cerca di trasmettere. C'è chi sostiene che Pure Comedy sia la nuova tappa di una fulgida carriera; chi scrive, invece, non vede questa mirabolante rivoluzionaria nota di poetica, quanto più un attento e continuo percorso all'interno della carriera dell'artista e della stessa canzone americana, e sul versante opposto l'attenzione di un pubblico/ascoltatore, capace di ritrovarsi sempre più nei racconti che Tillman propone e nelle atmosfere sonore che vengono dipinte. Rispetto a quanto proposto in live (in apertura a The National al Pistoia Blues 2016 stupì per la sua carica energica e il suo essere "animale da palco") il Father John Misty di Pure Comedy è un cantore misurato, molto (a tratti troppo), che lascia lo spazio alla melodia in punta di piedi, senza troppi sprechi, con l'obbiettivo di mettere in evidenza il racconto dei contenuti: la storia è quella dell'uomo, una sorta di "Last Man on Earth" che attraverso il proprio sguardo sulla società dà un senso al proprio esistere, un nuovo Dante che racconta - a modo suo - la Commedia dei giorni nostri.
potete ascoltare l'intero album a questo link:
www.youtube.com/watch?v=YKRu-s1RiFs
mentre il video di Pure Comedy, primo brano dell'omonimo album di Father John Misty
mentre il video di Pure Comedy, primo brano dell'omonimo album di Father John Misty