I Running Flutes: una sorprendente riunione di famiglia per i flauti

Oggi alle 17.30 in sala Ghislieri a Piazza la sorprendente esibizione dell'ensemble di flautisti formato dai professori Edgardo Egaddi e Antonmario Semolini, con brani di tutte le epoche e di tutti i generi                               

Un violino, per i toni acuti, una viola e un violoncello per quelli medio-bassi, un contrabbasso per i gravi. È una formazione standard della letteratura cameristica, una delle più celebri e consolidate della tradizione classica. Nei secoli anche gli ottoni hanno sperimentato una formazione simile, sfidando tutti i pregiudizi esistenti sulla poca versatilità di questi strumenti, tanto che ad oggi è ormai anche questo uno schema piuttosto consolidato. Che la stessa cosa fosse possibile anche con i flauti è, tuttavia, per l’ascoltatore medio ancora una relativa novità. Il flauto, uno degli strumenti più antichi e nobili del panorama musicale, siamo abituati a immaginarlo esclusivamente come solista o come “colore” di un orchestra, sempre sorretto dalla forza e dall’accompagnamento di altri strumenti. Come potrebbe essere altrimenti con il suo suono così argentino e penetrante ma anche così sottile e diafano? Edgardo Egaddi e Antonmario Semolini hanno dimostrato che anche il flauto può reggersi sulle proprie gambe, o meglio, su quelle della propria famiglia di strumenti, ed hanno messo insieme un ensemble “Running Flutes”, sfruttando tutte le declinazioni possibili di questo aerofono. Dunque dall’acutissimo Ottavino al grave Flauto in do basso, passando per il flauto in mi bemolle, quello in do e quello in sol, più un contrabbasso. Normalmente l’ensemble si muove con una formazione variabile, che va da 11 a 18 musicisti, tutti allievi ed ex allievi del conservatorio di Torino. Se il repertorio lo richiede la formazione può essere completata da altri strumenti a fiato, da percussioni, canto o pianoforte. La ricetta dei Running Flutes è tutta qui ed è un’ottima opportunità per esplorare tutte le possibilità timbriche del flauto, le sue qualità e la sua duttilità interpretativa, che va ben oltre l’agilità che da sempre ne è la caratteristica principale. «L’intento è quello di offrire al pubblico un’ampia gamma musicale – spiega Edgardo Egaddi -  dai brani originali scritti appositamente per questo tipo di formazione alle trascrizioni di brani classici, dalla musica leggera e jazz alla musica popolare e latino-americana. Musica di ogni genere da offrire a un pubblico competente ma accattivante anche per chi è meno esperto». Il programma dei “Flutes” è una vera e propria cavalcata nella storia della musica che parte da Bach e Mozart (di cui propongono la “Badinerie” della suite n. 2 per orchestra in si minore, e la famosissima Ouverture de Le Nozze di Figaro), prosegue con la “Farandola” dall’Arlesienne di Bizet, e Oblivion di Astor Piazzolla, il maestro della seconda maniera del tango. Segue “Pierino e il lupo” di Prokofiev, il Rondò in re maggiore ancora di Mozart, i “Favourites” di George Gershwin (con l’arrangiamento di R. Kernen) e, per finire, la Danza Spagnola da “La vida breve” di Manuel De Falla, compositore iberico vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900. I “Running Flutes” sono i protagonisti dell’appuntamento di questa settimana con la stagione musicale organizzata dal Comune di Mondovì e dall’Academia Montis Regalis e si esibiranno a Mondovì sabato pomeriggio, nella sala Ghislieri a Piazza, alle 17.30. Come sempre il biglietto di ingresso è di 10 euro, mentre il ridotto costa 7 euro.

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