Nell'immaginario collettivo l'isola è un simbolo "esotico", il posto dove Stevenson fece nascondere il tesoro del Capitano Flint, un paradiso terrestre come in The Beach (regia di Danny Boyle, quello di Trainspotting) in cui Di Caprio perde il rapporto con la propria vita, un luogo a cui guardare per perdersi o in cui vivere in armonia, con sè stessi e con la natura, lontani dall'umanità, oppure ancora in cui trovare felicità e pienezza spirituale. Un mondo a sè, una fuga dalla propria realtà spesso avvertita come troppo stretta: in cui potersi appartare, dove vivere il distacco, ma dove poter anche esprimere il proprio spirito avventuroso, la curiosità e dar seguito ai propri sogni.
Per anni l'Isola Condorito di Margarita ha rappresentato tutto questo nella sub-cultura musicale della provincia, ed è magico ritrovarsi nel mese di febbraio, con cadenza annuale da quattro edizioni, a respirare nuovamente questo spirito un po' "piratesco" di approccio verso la musica. L'Isola Condorito oramai non rappresenta più uno spazio aperto, da poter frequentare con continuità e dove poter trovare personaggi musicali che arrivano "da fuori" e che contaminano la nostra provincia di una qualche novità, ma mantiene pur sempre la propria valenza di importante luogo di approdo per marinai naviganti, protetto, a cui poter fare ritorno, almeno una volta all'anno, in occasione del festival Sanrito. Un rito che ha del magico e che rilascia magia. E che cosa potrà esserci, di così tanto magico, in una serata di musica in cui a cantare sono una decina di persone manco conosciute, se non dai propri conoscenti, potrà pensare il lettore?
Il magico nasce proprio da lì, da quello che una passione così profonda può trasformare se accompagnata da una certa qualità, nel saper costruire un festival alla perfezione. Un piccolo Festival magari, ma solo per dimensioni. Nella due giorni dieci artisti, Alp King, Cremisi&Marchetti, Fabio Di Francesco, Guynea, Ivana Messina, Leonardo Gallato, Mano Manita, Puso, Toni Vernice e Vea, hanno presentato un brano prodotto e riarrangiato con il prezioso aiuto della Piazza Boves Orkestra, davanti ad un pubblico attento e partecipe. Nella gara, perchè anche quella conta, ad aggiudicarsi la palma del vincitore è stato il duo Guynea, composto dalla cantante Sabrina Pallini e Leo Martina, che si sono aggiudicati la palma di vincitori in tutte e tre le categorie della gara (miglior testo, migliore performance live, e miglior brano). Le canzoni sono state senza dubbio l'elemento portante della serata, ma vincitore, almeno morale, della serata è la musica, interpretata dagli artisti in gara, sposata con i testi, proposta dalla direzione artistica e architettata per rendere la serata un posto a cui guardare sempre con interesse, un'isola felice, dove scappare e in cui rigenerarsi.
Gli artisti e le canzoni partecipanti in gara
Alp King, "Come Fred" (sopra) - Freestyle su Fred (Buscaglione) può sembrare un'eresia: in realtà due facce di una stessa medaglia, l'anima piemontese, con la voglia di divertire il pubblico.
Cremisi & Marchetti Canzonificio Artigianale, "Istante" (sotto) - La canzone d'autore, di quelle che raccontano ancora le storie e vogliono farti pensare.
Fabio Di Francesco, "Non è stato cacciato Enzo Biagi" (sopra) - Biagi, Berlusconi, Santoro, la Rai, e chi se lo ricorda quel tempo, quel mondo e quell'epoca? A Sanrito!
Guynea, "La vampa d'estate" (sotto)- Nel rito dell'amarcord sale in cattedra anche Pierpaolo Paosolini, l'estate del 1975 ed un mondo lontano che abbiamo un po' dimenticato e che varrebbe la pena ricordare.
Ivana Messina, "Non bisogna esagerare" (sopra) - A metà tra l'ammonimento e le danze "alla Capossela", ci si spinge in un rituale frenetico a cui abbandonarsi. Teatrale
Leonardo Gallato, "Giuro tutto, ma non di essere sincero" (sotto)- La Sicilia e il "grigio" Piemonte, la musica di qualche anno fa e che oggi manca, ottimo melange tra jazz, rock e cantautorato.
Mano Manita, "La strana storia del lupo e della luna" (sopra)- La luna è da sempre un oggetto misterioso e pieno di magia, specie se chi si trova a guardarla è un lupo.
Puso, "Giovane" (sotto)- Il Non Giovane era un non giovane di concetto, quello che canta Puso è un uomo di ben maggior sostanza
Toni Vernice, "Sto benissimo" (sopra)- La gioventù bruciata vuol cambiare ciò che non funziona o vorrebbe cambiare qualcosa di sè stessi. Il giovane Toni è uno che sta bene da solo. E gli si può credere!
Vea, "Tuttotondo" (sotto)- L'energia di chi non sta tanto lì ad aspettare che la vita gli passa davanti, ma che preferisce prenderla di petto, anzi a tutto tondo.