Svolta nel caso della morte di Erica Beccaria, la 42enne morta la notte del 19 settembre 2017 a San Michele Mondovì. Il suo compagno, Claudio Laurent Silvano, 35 anni di Lesegno, ora è indagato per "omicidio volontario". Una svolta, rispetto all'ipotesi di omicidio stradale (colposo) che era in piedi fino a ieri. Questo all'indomani dei nuovi sviluppi e delle nuove perizie sul caso (tra cui quelle sui capelli rinvenuti sul parabrezza, di cui L'Unione riferiva tre settimane fa). Ora il sostituto procuratore Alberto Braghin ipotizza che il compagno abbia voluto investirla deliberatamente mentre percorreva a piedi la strada a San Michele.
Il corpo di Erica fu trovato sotto il ponte sul torrente Corsaglia, alla fine di via Nielli, poco prima dell'incrocio con la ss 28. La "BMW", col compagno al volante, si trovava anch'essa sotto la strada, il guard rail era sfondato. Una morte su cui fin dall'inizio si erano sollevati dubbi. Le telecamere di sicurezza avrebbero infatti ripreso la donna, poco prima della tragedia, mentre camminava a piedi, col cane, lungo la strada.
Che è accaduto in quei minuti? Il corpo di Erica venne rinvenuto fuori dall'auto. Testimoni hanno raccontato di aver visto la coppia litigare poco prima del fatto, e di aver rivisto partire la macchina con la donna alla guida. L'uomo, ricoverato al "Santa Croce" di Cuneo, era stato sottoposto all'alcoltest ed era risultato positivo. Infine c'era quel dettagli, dei capelli rinvenuti sul parabrezza che, nonostante la caduta, non appariva completamente sfondato. L'avvocato aveva parlato di "illazioni", senza fondamento. Ora però l'ipotesi di reato è cambiata: per gli inquirenti, potrebbe essere stato Silvano a investire deliberatamente la donna.
Erica, originaria di San Michele, lavorava in un bar ed era consigliera comunale a Monasterolo Casotto.