A Mondovì ogni giorno viene commesso un furto. Il dato del 2014 parla chiaro: 439 colpi in un anno. Nell’area monregalese-cebana il totale è di 1.317: un aumento del 21% rispetto al 2013. Questi sono i numeri in possesso del Ministero della Giustizia, che mostra il viceministro Enrico Costa: «Sono i risultati della riduzione dei servizi – commenta –. Ora serve incrementare il numero di Forze dell’ordine».
I crimini si sono spostati nelle aree disagiate
Il dato che più sorprende però è quello rapportato agli abitanti: qui si scopre che fra Monregalese e Cuneese c’è una sproporzione, a svantaggio della nostra zona. Un dato che si intensifica ancora di più se si parla di Mondovì città, dove in un anno ha subito un furto un monregalese su 50, contro un residente su 70 residente nel territorio cuneese. «Significa che i crimini si sono spostati nelle aree più periferiche – spiega Costa –, dove sono stati diminuiti i servizi e i presidi». I numeri ribaltano lo stereotipo secondo cui i ladri colpiscono più in città: oggi è il contrario, è la periferia a essere bersagliata. Perché c’è meno controllo: «Una volta qui c’erano sportelli postali, scuole, altri tipi di servizi che costituivano veri e propri presidi sociali: dove questi sono venuti meno, il numero di alcuni tipi di reato è aumentato rispetto al 2013. L’accentramento dei servizi determina una minor presenza dello Stato ed un minor presidio del territorio. Quando difendiamo un servizio dalla sua soppressione lo facciamo anche pensando agli effetti collaterali che questi tagli determinano: e l’aumento dei reati è uno di questi».
«Pene più aspre e più Forze dell’ordine»
Trovato il problema, sarebbe ora di studiare la “cura”. «La sensazione generale è che le pene non siano adeguate – commenta il viceministro –, che quando un criminale viene arrestato e processato sia subito libero. Credo sia giusto intervenire sia in materia di pene che di riti processuali, sotto il profilo sanzionatorio occorre garantire la certezza della pena e la punizione effettiva dei responsabili. Ma non basta: va implementato il numero delle Forze dell’ordine nelle aree disagiate. Ho già affrontato il tema con il prefetto ed il questore di Cuneo, e martedì ho incontrato il capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa».
I NUMERI
Mondovì città: furti da 314 (2013) a 439 (2014), furti in casa da 78 a 95, reati denunciati da 855 a 1089
Monregalese: furti da 797 a 1021, rapine da 9 a 19, furti in casa da 315 a 334, reati denunciati da 1865 a 2169
Cebano: furti da 286 a 296, furti in casa da 93 a 115, reati denunciati da 66 a 597
La replica dei 5 Stelle: «Ben svegliato, Costa!»
Dura la dichiarazione della deputata 5 Stelle Fabiana Dadone, ora capogruppo del M5S alla Camera: «Il sottosegretario alla Giustizia Costa di lotta e di governo? La domanda nasce spontanea dopo le dichiarazioni sull’aumento di delitti. Su questi dati il sottosegretario della Granda ha avuto il guizzo di dichiarare che tagliare e accentrare i servizi sguarnirebbe il territorio e contribuirebbe i all’aumento del disagio e dei delitti. Non possiamo dirci che d’accordo con lui... ma allora delle due l’una: o Costa gioca a fare il ministro di lotta e di governo, come provarono quelli della sinistra radicale nel governo Prodi, oppure gioca alla melina politica in nome e per conto dell’inesistente Ncd contro lo strapotere del Pd renziano. In entrambi i casi strumentalizza il suo ruolo e la sua appartenenza territoriale. Se ci tiene davvero a difendere i servizi essenziali sul territorio quali quelli sociali, sanitari, amministrativi e di sicurezza allora faccia qualcosa di concreto visto che è in maggioranza e al governo».