I più giovani si chiamano Michel e Abdiilahi, e hanno 18 anni. Vengono dal Mali, come altri nel nuovo gruppo di profughi che sono stati accolti a Mondovì. Altri dal Ghana e dalla Nigeria. Sono arrivati in città martedì pomeriggio, ospitati dalla cooperativa sociale “Casina Martello” nei locali del centro accoglienza a Breo, sopra l’ex Mattatoio.
LINK: Quanto costano i profughi?
Ora dunque, nel complesso, il numero di rifugiati attualmente nel Monregalese supera le cento persone: solo una goccia nel mare dei disperati che ogni giorno sbarcano sulle coste del sud Italia. Non hanno la più pallida idea di dove si trovino ora. Parole come “Piemonte”, “Cuneo” o “Mondovì” per loro non significano niente. Gli operatori di “Cascina Martello” li hanno accolti dandogli subito un po’ di cibo e bibite. Gli hanno mostrato una cartina dal display di uno smartphone: «Voi siete qui, nel nord Italia – gli hanno indicato col dito la nostra zona –: qui c’è Torino, qui la Francia».
SERVIZIO COMPLETO SULL'UNIONE MONREGALESE in edicola mercoledì 8 ottobre
Il Comune: «Quello non è il posto giusto»
L’assessore alle Politiche sociali, Luciano D’Agostino: «Pur comprendendo la situazione di emergenza che il nostro Paese sta vivendo a seguito dell’esodo di profughi e per questo rivolgendo massima sensibilità al tema, esprimo rammarico per la scelta operata da “Cascina Martello”. Tempo fa avevo avuto modo di manifestare forte perplessità in merito all’idoneità del sito ad ospitare tali profughi, per le evidenti implicazioni con il contesto che vede la presenza di soggetti deboli che vivono particolari situazioni di disagio e sono stati inseriti all’interno del progetto comunale di emergenza abitativa. Spiace che non sia stata presa in considerazione la richiesta, da tempo avanzata dal Comune, di mettere a disposizione quei locali a favore di cittadini monregalesi in stato di bisogno».