La Torre medievale di Priero sarà presto aperta al pubblico e quindi visitabile. Il Comune di Priero ha infatti siglato un accordo con la famiglia Palma, proprietaria del bene, per la sua valorizzazione turistica. Si tratta di un contratto di comodato gratuito della durata di 20 anni che permetterà all’Ente di aprire la fortificazione al pubblico con la realizzazione di un percorso di visita, che culmina nell’ascesa sino alla sommità. La Torre “maestra” di Priero fu edificata nel XIV secolo, come è possibile desumere da alcune descrizioni delle fasi sue costruttive presenti nell’atto di fondazione del Borgus Novus del 1387. Posta nell’angolo Nord-Est del Borgo fortificato, controllava l’accesso da Montezemolo.
È alta circa 37 metri, costruita in muratura di pietra grigia nella quale sono chiaramente visibili le antiche buche pontaie ed alcune aperture, realizzate in epoca successiva alla sua costruzione. Il coronamento in laterizio sporge a sbalzo su una fila di beccatelli dritti e molto alti, congiunti ad arco con caditoie piombanti.
Attualmente, la Torre presenta una copertura a tetto conico, ma si presume che in origine terminasse con una merlatura. Secondo alcune ipotesi, la grande torre cilindrica oggi visibile faceva parte di un antico Castello che comunque non viene documentato prima del tardo Cinquecento, e in quell’occasione era già da considerare come palazzo o residenza signorile. I resti di questo “castello” sarebbero visibili lungo il lato nord delle mura di recinzione.
«Ogni residente di Priero – spiega il sindaco Alessandro Ingaria – ha una particolare affezione al bene simbolo del paese che, con la sua imponenza, corona il borgo medievale. Aver la possibilità di rendere visitabile il simbolo di Priero, presente in ogni fotografia e in ogni ricordo di chi ha conosciuto il paese, è un vecchio sogno che ricorre nella mente di ogni abitante innamorato di questo borgo. Il Comune si è semplicemente fatto latore di questo desiderio e s’impegnerà, insieme a tutta la comunità, nella valorizzazione di questa meraviglia nascosta».