Sono passati settant'anni, dal giorno in cui Luigi Einaudi ascese al Quirinale come successore di Enrico De Nicola. Oggi, in una fase delicata per la storia della nostra nazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà a Dogliani per commemorare il grande statista, che riposa nel cimitero del paese. Il Presidente visiterà la tomba di Einaudi, farà tappa presso il palazzo comunale e concluderà la visita a Villa Einaudi.
Ore 15.55 Il Presidente è appena arrivato presso la piazza principale del paese. Viene accolto da una folla festante, con tante bandiere tricolori e dalla musica della Banda "Il Risveglio"
VIDEO: L'arrivo del Presidente a Dogliani
Ore 16.15: Il saluto del sindaco Paruzzo a Sergio Mattarella:"Dogliani le augura di proseguire con serenità il suo compito istituzionale"
"Dogliani ha dato i natali a uno dei più grandi presidenti, ed è stata protagonista della lotta partigiana contro il nazi-fascismo nella guerra di liberazione. La visita, della quale ella ci onora, testimonia la sua attenzione per il nostro paese, ricco di risorse naturali, arte, grandi personaggi, e la sua consapevolezza dell'importanza che la storia di dogliani e un grande doglianese hanno avuto per la storia d'Italia. Nato con la costituzione e tenuto per mano nei primi anni da uomini illuminati come Luigi Einaudi, il nostro paese sta attraversando un difficile momento. Confidiamo, signor Presidente, che la sua serenità di spirito, la sua mitezza, la forza d'animo con cui ha affrontato dure esperienze nella vita, siano punto di riferimento e motivo di riflessione per tutti, soprattutto per coloro che sono impegnati in pubblici incarichi in istituzioni sociali"
16.30 - Le parole del presidente: "Il mandato di Einaudi fu tutt'altro che notarile"
"Il professor Salvadori ha tracciato in maniera efficace ed esaustiva una fisionomia dell'uomo di cultura prima ancora che uomo delle istituzioni, Luigi Einaudi. Ricordiamo oggi questo grande concittadino a cui è toccato allora, insieme ad Alcide De Gasperi, il compito di definire la grammatica della democrazia italiana, appena nata. Primo presidente della Repubblica piemontese, figlio di una terra di Langa ricca di tradizione patriottica. A lui è toccato il compito di impersonare la più alta magistratura dello stato dopo il tramonto della monarchia. A De Gasperi toccò il compito di indicare le scelte fondamentali che avrebbero permesso al popolo italiano la più lunga stagione di progresso mai conosciuta. Non fu il loro un compito facile. Rendere omaggio in quest'occasione, del 70º anniversario del giuramento del primo presidente della nostra Repubblica designato dalla Costituzione, significa riflettere sui caratteri della nostra democrazia che reca segni incancellabili del suo magistero. Quella italiana era una democrazia in bilico, erano avvenute scelte divaricanti, con la formazione di governi che avevano lasciato alle spalle la straordinaria condizione di unità delle forze politiche rappresentata dal comitato di liberazione nazionale.