«Era il 6 giugno 2004 e avevo 22 anni. Domenica. E sulla “Suzuki Gsxr” che avevo da un anno stavo andando in gita il Liguria. Sul colle di Cortemilia, in una curva sono andato diritto e sono caduto in un dirupo. Mi ricordo di essere sempre rimasto cosciente. Con l’elisoccorso sono stato portato a Cuneo e ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’Ospedale “S. Croce”. Dopo essere stato operato sono stato trasferito per la riabilitazione al “Santa Corona” di Pietra Ligure…».
Diego Ferrero, oggi 35 anni, viveva e vive tuttora a Cervere con i genitori. Ha un fratello Flavio e una sorella Sara, entrambi di età maggiore ed è un “super tecnico” dell’officina della concessionaria della Ford “Azzurra” di Mondovì.
Quando si è reso conto di cosa le era accaduto?
Me ne sono accorto quando ero sdraiato, subito dopo l’incidente. Non riuscivo a muovere le gambe. Poi la conferma in Ospedale. È stata dura. Soprattutto nei giorni a Cuneo, quando trascorrevo tanto tempo da solo, con tanti pensieri. È stato il periodo più difficile. A Pietra Ligure, mi sono ritrovato nel reparto solo con giovani con traumi da incidenti in moto e motorini. Ed io, a 22 anni, ero uno dei più vecchi.
Intervista completa su L'Unione Monregalese del 17 gennaio 2018