La Provincia di Savona ha approvato il piano di caratterizzazione dell’ex area industriale che ospitava le attività della Pastorino Petroli, in via Fornace Vecchia, a Carcare. Tale provvedimento rappresenta un decisivo passo avanti per risolvere un problema di inquinamento aperto con il sequestro dell’area disposto dalla Procura della Repubblica di Savona nel 1999. Dopo il dissequestro disposto dal Tribunale nel 2013, era stato convocato dal Comune di Carcare un incontro con tutti i soggetti interessati, Provincia, Arpal (in qualità di società proprietaria delle attrezzature che costituivano il deposito di prodotti petroliferi) e l’imprenditore Aldo Pastorino (Finingest, proprietario delle aree). A seguito di questo incontro, era stato predisposto un piano di rimozione dei serbatoi e di smantellamento delle attrezzature, seguito nel giugno 2014 dalla rimozione dei primi tre serbatoi interrati. Contestualmente erano state effettuate analisi dei terreni con la conferma della contaminazione del suolo da idrocarburi pesanti. Di qui l’esigenza di attuare la bonifica e la caratterizzazione dell’area. Il piano di caratterizzazione, avviato nel novembre scorso, si è concluso con la sua approvazione, con prescrizioni rivolte sia all’Eni che alla società Finingest. Secondo quanto stabilito, l’Eni dovrà completare entro tre mesi i lavori di rimozione dei serbatoi interrati ancora presenti nel sito, e i terreni scavati dovranno essere caratterizzati per poterne stabilire la qualità e decidere la destinazione. Nel caso si evidenziasse nel corso degli scavi, la presenza di acque nel fondo, dovranno essere raccolte e smaltite secondo quanto previsto dalle norme ambientali. Ultimate queste operazioni, si passerà alla caratterizzazione dell’intera area. La bonifica consentirà di recuperare una zona strategica da un punto di vista degli insediamenti industriali e produttivi, lungo la direttrice nella nuova “variante del Mulino”.
Carcare: approvato il piano di caratterizzazione dell’ex Pastorino
Sarà recuperata una zona strategica lungo la direttrice della nuova “variante del Mulino”