L’ordinanza “anti profughi” deliberata dai Comuni di Alassio e Carcare è “discriminatoria” e dovrà essere revocata. A deciderlo, venerdì scorso, è stato il Tribunale di Genova che ha accolto il ricorso presentato da ARCI, Avvocato di strada Onlus, ASGI Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Federazione Solidarietà e Lavoro di Genova. L’ordinanza emessa dal sindaco Franco Bologna vietava la “dimora, anche occasionale, di persone provenienti da Paesi dell’area africana o asiatica presso qualsiasi struttura di accoglienza, prive di regolare certificato sanitario attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare”. «Il Tribunale – fanno sapere i rappresentanti delle Associazioni promotrici – nell’accogliere il ricorso ha dichiarato il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune di Carcare e dal Comune di Alassio nell’adottare le ordinanze ancora oggi vigenti; ha inoltre ordinato alle due Amministrazioni comunali di cessare le condotte discriminatorie di cui sopra e pertanto di revocare con effetto sin dalla loro emanazione le delibere. Ha imposto a ciascuna delle due Amministrazioni comunali di pubblicare a proprie spese la decisione del Tribunale su un quotidiano a tiratura nazionale (a caratteri doppi) e la pubblicazione dell’intero provvedimento per la durata minima di tre mesi sulla home page del rispettivo sito istituzionale. Le Amministrazioni comunali sono inoltre state condannate al pagamento delle spese legali». «I problemi sociali e le emergenze umanitarie non si combattono a colpi di ordinanze. Siamo molto soddisfatti per la decisione del Tribunale di Genova – concludono le Associazioni ricorrenti – e ci auguriamo che in futuro questa sentenza possa dissuadere altri comuni dal replicare iniziative simili a quelle dei Comuni di Alassio e Carcare».
Carcare: l’ordinanza “anti-profughi” dovrà essere revocata
Il Tribunale di Genova ha accolto il ricorso definendo il provvedimento discriminatorio