A far ritornare in primo piano la discussione che pareva ormai sopita sulle vicende dell’ex-Acna di Cengio ha provveduto il sindaco di Saliceto, Enrico Pregliasco, con un comunicato stampa di fine luglio: «In previsione dell’inizio dei lavori di esecuzione del “Capping” della zona A1 interna all’ex stabilimento ACNA, previsto per la prima settimana di agosto 2015, si è tenuto a fine luglio, presso il Comune di Saliceto, un incontro tra l’Amministrazione comunale ed il rappresentante del soggetto appaltatore, Consorzio Corrival, il dr. Franco Carlotto». L’incontro è stato voluto per capire nel dettaglio il tipo di lavorazioni previste su tutta l’area A1, la cui superficie complessiva supera i 200 mila mq, dove,i materiali derivanti dalle precedenti attività di bonifica e tombati in modo permanente saranno ricoperti con teli plastici e terreno pulito. L’intervento a completamento della bonifica durerà circa 2 anni e consentirà di isolare tutti i materiali precedentemente abbancati, dalle acque meteoriche (pioggia e neve), consentendo di ridurre i percolati ad un quantitativo prossimo allo zero come previsto dalle varie Conferenze dei servizi susseguitesi dopo la chiusura dell’ex-Acna. Spiega ancora il sindaco Pregliasco: «A compimento di dette lavorazioni, le collinette risultanti saranno rinverdite consentendo la rinaturalizzazione dell’area A1, che sarà comunque soggetta a monitoraggi continui per i decenni a venire. Durante le lavorazioni, che prevedono sostanzialmente l’apporto di terreno pulito dall’esterno, saranno installati appositi sistemi di rilevamento in continuo della qualità dell’aria interna al sito, al fine di garantire la totale sicurezza sia degli operatori presenti in cantiere, ma anche della popolazione a valle. Sarà cura dell’Amministrazione comunale organizzare uno o più sopralluoghi nei mesi successivi all’inizio dei lavori per verificare personalmente lo stato delle opere». Dal tono delle dichiarazioni di Pregliasco si desume la posizione favorevole all’intervento da parte dell’Amministrazione di Saliceto. Non dello stesso avviso si dichiarano le Associazioni ambientaliste che ritengono ancora non terminati i lavori di bonifica e la conseguente messa in sicurezza assoluta del sito. Ufficiosamente contrari sembrano anche i sindaci dei 17 Comuni che fanno parte del tavolo tecnico per la gestione della complessa vicenda relativa al risarcimento del danno ambientale. Si riaccende dunque il dibattito attorno all’annosa vicenda dello stabilimento chimico cengese, a 15 anni dalla chiusura. D’altronde la posta in gioco, sia dal punto di vista ambientale che economico, è di quelle che meritano una attenta valutazione, in contrasto con quanti pensavano che la chiusura dello stabilimento avrebbe costituito la “soluzione” finale ad ogni problema Per quanto riguarda la posizione di Cengio, Comune più titolato di tutti a suggerire soluzioni ecco, in sintesi, la posizione del sindaco Sergio Marenco: «Mi risulta, da comunicazione della Syndial, che siano iniziati il 6 agosto i lavori nella zona A1. Allo stato attuale, visto che non è ancora arrivata la sentenza della Corte di Bruxelles sul ricorso presentato sulla definizione dell’area come “messa in sicurezza” o “discarica” non posso che attenermi alle determinazioni prese e sottoscritte nel 2006 che prevedevano questo tipo di intervento come ulteriore passo verso la completa bonifica del sito. Qualora il Tribunale europeo prendesse una decisione avversa è chiaro che tutto ritornerà in discussione».
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