È Valeria Golino l’Inquieta dell’anno. Il premio, istituito dal “Circolo degli inquieti” di Savona, è stato consegnato all’attrice domenica 5 luglio da Antonio Ricci, Inquieto 2001, nella splendida cornice di piazza Italia a Millesimo. La manifestazione, giunta alla XVIII edizione, è stata infatti spostata quest’anno, a causa della non sussistenza delle condizioni economiche, da Finalborgo alla cittadina valbormidese, uno fra i Borghi più belli d’Italia, Città del tartufo, Città dei Del Carretto e Città napoleonica. Obiettivo de “Inquieto dell’anno” è quello di conferire un simpatico riconoscimento a un personaggio pubblico, che si è particolarmente distinto per la sua vivacità culturale e sentimentale, insoddisfatto del vuoto che circonda l’uomo contemporaneo e che, supportato da un animo sognatore, insegue un continuo desiderio di conoscenza, di se stessi e del mondo.
La serata di domenica è iniziata con un saluto da parte del sindaco Pietro Pizzorno, della dottoressa Lara Giacchello, dell’ingegnere Andrea Manconi e degli organizzatori dell’evento, a cui è seguito “Omaggio a Valeria”, a cura del regista savonese Eros Achiardi; si è trattato di un cortometraggio con spezzoni di film con la Golino, proiettato sui muri del municipio. La manifestazione è poi proseguita con un omaggio musicale, “Commenti al sax”, interpretato dal maestro cairese Roberto Fiello Rebufello. Si è così giunti al momento clou della serata: grazie al botta e risposta intrapreso fra Elio Ferraris, presidente del Circolo, e la Golino, si è delineata la figura di una donna semplice, riservata e genuina, ma allo stesso tempo forte ed irrequieta, animata da una vibrante vivacità culturale, curiosità ed acume, caratteristiche che l’hanno portata a mettersi alla prova e a cimentarsi in nuove avventure. L’attrice, con la propria maestria artistica, è stata in grado di immedesimarsi e di farsi portavoce delle inquietudini che affliggono ciascuno di noi. È stata quindi consegnato all’artista, fra gli applausi del pubblico entusiasta, il premio, consistente, con sorpresa dell’attrice, in un simbolico drappo di lino con sovraricamato il titolo di “inquieto”, contenuto all’interno di una pentola di terracotta sghimbescia, ovvero dalla forma storta ed irregolare. La Golino, nata a Napoli da un germanista italiano e una pittrice greca, ha voluto dedicare il premio alla Grecia, facendo anche un breve riferimento alla particolare situazione economica del Paese, dichiarando: «Sono fiera del mio secondo popolo, stasera siamo tutti greci». L’attrice, scoperta da Lina Wertmüller, ha partecipato complessivamente a 74 film, fra cui “Storia d’amore”, grazie al quale ha ottenuto il riconoscimento “Miglior attrice” al Festival di Venezia nel 1986. Variegata è stata la sua cinematografia: ha infatti recitato per numerosi registi, fra i quali ricordiamo Sean Penn, Quentin Tarantino, Gabriele Salvatores, Nanni Moretti e Robert Altman. Negli anni, ha conseguito numerosi premi, sia come attrice, che come regista con Miele (2013), film che le ha permesso di aggiudicarsi il “Nastro d’argento” e il “David di Donatello”.
La premiazione di domenica si può considerare come un’anticipazione de “Un Millesimo di inquietudine”, manifestazione che si terrà il 18 e il 19 luglio e che vedrà la partecipazione di figure di spicco nell’ambito della letteratura, della scienza e della musica, fra cui il magistrato Gherardo Colombo, il neuro-scienziato Edoardo Boncinelli, i filosofi Valerio Meattini e Francesca Rigotti, l’artista Ugo Nespolo, il musicista Shel Shapiro e l’astronomo Marco Pesatori.
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