Alcuni degli addetti ai lavori dicono che «i giochi son fatti», rumors diversi invece parlano di «consultazioni che andranno avanti fino all'ultimo giorno». È comunque un dato di fatto che non si era mai vista, almeno non in tempi recenti, una situazione come questa. Il sindaco è insediato ormai da 10 giorni e non solo non si vede la Giunta, ma neppure trapela il minimo alito di vento.
Quello che si sa è che le consultazioni stanno andando avanti senza sosta: ci sarebbero incontri fissati persino per lunedì, a meno due giorni dalla scadenza. Le ultime spifferate si fermano a giorni e giorni fa: presidenza del Consiglio a Elio Tomatis (anche se c'è chi ipotizza Paolo Magnino, "consigliere anziano" per numero di preferenze - sarà comunque lui a presiedere l'inizio della prima seduta, convocata per venerdì 14 luglio alle 16, fino alla nomina del nuovo presidente), nessun assessore "pescato" dal Consiglio ma tutti esterni, un ricambio nella distribuzione delle deleghe rispetto all'Amministrazione precedente - dettaglio svelatoci dal sindaco nella sua prima intervista al nostro settimanale (da qui l'ipotesi, fatta da noi, di un mantenimento in mano al sindaco degli incarichi alla Cultura e al Turismo).
Resta però il fatto che questa Giunta si sta rivelando un "parto" lunghissimo. Perché? Tanti ipotizzano che dietro vi sia un mero problema di equilibri interni: la distribuzione degli assessorati come seggiole da Manuale Cenceli, una a testa per fare tutti felici. Una procedura resa complicata dal fatto che questa volta "l'equazione politica" per eccellenza dia un risultato (molto) maggiore di uno. Ci permettiamo una lettura diversa rispetto all'agire di "Paolo Primo, il temporeggiatore". Adriano ha davanti una città che si aspetta la più grossa delle novità, un "cambio d'aria" che possa lasciare sbacaliti perfino i detrattori.
Definiamola "una Giunta da effetti speciali". L'idea che i ragionamenti politici stiano semplicemente nella messa in tabella delle cifre elettorale, stavolta - secondo noi - è sbagliata: il vero effetto speciale, il coniglio fuori dal cilindro, non sarà una Giunta che accontenti tutti bensì l'opposto, quella di una Giunta che lasci tutti con la sensazione di "essere stati lasciati fuori, ma forse meno fuori degli altri". Non dimentichiamoci che stiamo parlando di una maggioranza che arriva da anni di rivalità. Un declassamento degli avversari conta più che un contentino personale. Questo non vuol dire che Adriano non farà calcoli politici: ma che li farà sulla base delle "macro-aree" che hanno costituito l'anima della sua coalizione (per comodità, le riassumiamo così: il gruppo Tomatis a cui si affianca Bovetti, il gruppo MoMo e il gruppo Mondovì oltre - ve ne sono altre, ma ci sia consentita questa sintesi), e non sulla base dei voti presi. E infine: nomi "inattaccabili" dal punto di vista della competenza.
Una Giunta ideale sarà quella composta da nomi incontestabili che facciano dire a chiunque: «Questo assessore non è "il mio", ma soprattutto non è "il tuo". E non potrai mai dire che non è adatto». O almeno, noi la vediamo così.
in