Giuro che la faccio breve.
Sapete qual è la differenza tra una gara e un’elezione? Nella gara, quando hai vinto hai finito. Ma nelle elezioni, quando hai vinto hai appena cominciato. Non prendi la coppa e vai sotto la doccia: cominci a governare, e per 5 anni sei responsabile di una città. E se qualcuno non ha colto questa differenza – cioè se qualcuno pensa che sia una gara, se qualcuno pensa prima di tutto a vincere – per l’amor del cielo, speriamo che perda.
«Diciamolo per dire, ma davvero», cantava Guccini. Ecco, anche noi diciamolo per dire ma davvero: qua c’è una città da governare. Mai come oggi si sente il bisogno di credere che queste elezioni dovranno essere qualcosa di più che una gara a decidere chi comanda. E che il prossimo sindaco/sindaca sarà fondamentale per impostare il rilancio della città o determinarne il declino.
Attenzione: noi non stiamo dicendo che Mondovì sta andando a rotoli. Stiamo però dicendo che stavolta c’è davvero il rischio che ci vada. Non a seconda di chi vince, ma a seconda di come governa. C’è una parola chiave in queste elezioni, che deve essere messa in primo piano: ed è la parola consapevolezza. La consapevolezza che non è una gara, che non basta vincere. C’è una città da governare, e chi vince dovrà governarla davvero. Per farla crescere, per farla sviluppare.
E se non ci riesce, sarà colpa sua. Basta con gli atteggiamenti di chi vuole nascondere i problemi sotto un tappeto di silenzio (troppo spesso, davvero troppo, anche nei confronti di noi giornalisti: “siete voi che remate contro”, “siete voi che parlate solo dei problemi”, eccetera. Basta). Sarà difficilissimo, ma va fatto. Il sindaco uscente ha detto (e ha ragione) che questa Amministrazione «ha affrontato una delle crisi peggiori dal dopoguerra». Penserete mica che sia finita, vero? L’Amministrazione è finita, la crisi no. Il prossimo sindaco o sindaca dovrà rimboccarsi le maniche per riportare la crescita a Mondovì. Una città bellissima, ma che va portata su. Saranno 5 anni cruciali. Se il prossimo sindaco non ingrana la marcia giusta, soprattutto sul tema della crescita dei piccoli settori (commercio innanzitutto), lascerà una città più povera ancora. E sarà colpa sua.
Ma c’è anche un’altra consapevolezza: quella che deve avere l’elettore. Votate chi volete: il vecchio, il nuovo, l’amico, il parente. Ma votate con la consapevolezza che le elezioni non sono una gara. Chi vince, non “vince e basta”. Deve governare – deve GOVERNARVI – per i prossimi cinque anni. Non state aiutando qualcuno, state decidendo chi poi decide il futuro della città. Non soltanto il suo.
Buon voto a tutti.