Lo dicono tutti, anche se lo dicono sempre parlando degli altri: «State facendo campagna elettorale». Forse la stanno facendo tutti, o quasi: lunedì sera in Consiglio comunale soffiava un fortissimo vento di elezioni. Da tutte le sponde, e in quasi ogni passaggio. Si parla di opere pubbliche: e cominciano a volare i grandi progetti e le grandi critiche. Tecnicamente, il Consiglio del 26 settembre era “poca roba”: si approvava il Documento programmatico, poco più che un sequel naturale di quanto si è fatto fino a oggi e quanto resta (realisticamente) da fare. Quindi tutta l'attenzione si è spostata avanti o indietro nel tempo: si imbraccia la fionda e si tira lontano, al 2017 o al 2012.
L'assessore Schellino, come sempre, sta sui binari del concreto: «In questo documento si elencano gli obiettivi realizzabili in base alla risorse reali. Sono poche: ma quelli sono i soldi che abbiamo». «Se i soldi sono pochi, bisognerebbe avere il coraggio di dirlo anche quando ci si candida – comincia Tarolli –. Vorrei ricordarvi che in città c'è ancora qualcuno che aspetta il “famoso ascensore” per Breo». Dal capo opposto Gola loda gli interventi, prendendo a esempio la rotonda di Pogliola (che però è un’opera fatta dalla Provincia, comunque fortemente spinta da Pulitanò) e pone l’accento sul fondo per i chi ha perso il lavoro: «Una mia proposta – ricorda – arrivata a un ottimo fine. Spero che i giornali ne diano conto» (fatto, ndr). Il nuovo entrato Maurizio Arduino lancia una frecciata sull'intervento alle fogne del Merlo, ancora da fare («I tempi sono maturi: anzi, direi quasi marci») e poi propone di istituire una commissione per cercare una soluzione al problema dei mille edifici vuoti e in rovina a Piazza: «Nel mio lavoro sono abituato a cercare le soluzioni ai problemi» (fra il pubblico qualcuno lancia una taglientissima battuta: «È come il “mister Wolf “di Pulp Fiction!»).
Quando prende la parola Costamagna il livello si intensifica: tira fuori dalla tasca segreta due volantini elettorali, li sventola e comincia a fare l'elenco del non-fatto: «Le fogne al Merlo no, la sistemazione dell'area Italgas no, la Madonnina no, il polo culturale no...». La replica gli arriva praticamente da tutta la maggioranza: «Costamagna non cita però tutto quello che invece è stato fatto: dalla riqualificazione di Breo ai progetti per il turismo in sinergia con Magnificat». Il ping-pong continua, in pratica, con un intervento per parte. Priale: «C'è in programma uno studio col Politecnico per rimettere a nuovo l'ex cinema “Ferrini”». Bovetti: «Non vedo alcuna novità... a parte l'accenno al palazzetto dello sport, che comunque non verrà realizzato da questa Giunta. Ammesso che sia finanziabile». Replica: «Sicuramente non riusciremo a farlo gratis». Infine Baduero: «Io sono fiero di aver fatto parte di un'amministrazione che invece ha fatto tantissimo». Giuseppe Aimo afferma che il suo gruppo di maggioranza voterà “sì” ma poi, forse per rimarcare la posizione rispetto al sindaco, introduce un concetto inedito: «la nostra è un’approvazione tecnica».
Chi guarda, e a tratti si concede un sorriso, è il sindaco Viglione: «Mi piace citare quello che aveva detto lo stesso Paolo Magnino: ci siamo trovati ad amministrare nel periodo della peggior crisi dai tempi del Dopoguerra, subendo per giunta tagli continui». E chiosa: «Anche io questa sera ho sentito venti di campagna elettorale. Da più parti».
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