È nato un nuovo soggetto politico nazionale. Un partito che si chiama “Noi con l’Italia” e che, tra l’altro, è nato due mesi fa nel Monregalese e per la precisione a Vicoforte nel convegno tenutosi il 14 ottobre. Enrico Costa è a tutti gli effetti uno dei padri fondatori. Là ci fu la semina, oggi il raccolto.
La “quarta gamba” del centrodestra, come l’hanno chiamata: liberali e popolari, ex leghisti e democristiani, ora uniti e diretti a sostenere Silvio Berlusconi nella futura coalizione di centrodestra. A fare da “contrappeso moderato” alle tonnellate di estremismo di Salvini. Era quanto Silvio Berlusconi si aspettava ed è quanto Costa gli ha costruito
Quattro mesi fa, Costa mollava Gentiloni e lasciava il Governo. Ribaltando, non guardava a quel che si stava lasciando alle spalle ma sapeva benissimo cosa avrebbe potuto trovarsi davanti (e a destra): praterie e ponti, tesi dal leader di Forza Italia. «Quando ho lasciato il Governo e il posto da ministro non ho fatto una scelta facile – giura oggi Costa –, per qualcuno è più comodo fare i cerchiobottisti. Io voglio far partire un dialogo, non chiedere ruoli».
Ma da ex ministro la sua impronta sul nuovo partito è enorme. Ne fanno parte assieme a lui Raffaele Fitto (Direzione Italia), Maurizio Lupi (Ap), Gaetano Quaglieriello (Idea), Saverio Romano (Ala-verdiniani), Flavio Tosi (Fare, ex sindaco di Verona un tempo leghista) ed Enrico Zanetti (Scelta civica): quasi tutti loro erano a Vicoforte in quella data, 14 ottobre.
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