Ceva, caso Salgaim: nuovo botta-risposta tra le due fazioni

Una vera e propria bufera a colpi di comunicati stampa.

A distanza di giorni dal caso che ha scosso l'Amministrazione comunale di Ceva (LEGGI QUI) sulla richiesta di insediamento della ditta Saigam, il clima non si placa. A distanza di pochissimo l'una dall'altra, sono giunte arrivate nuove dichiarazioni dal vicesindaco e dai consiglieri ormai disallineati rispetto al sindaco Vizio. 

IL VICESINDACO: «UNA GOGNA MEDIATICA: DA QUANDO I CONSIGLIERI DISSIDENTI DETTANO LE REGOLE ATTRAVERSO I GIORNALI?»
Sulla questione Salgaim, dopo aver assistito ad una gogna mediatica, più simile ad una campagna elettorale, che non ad una corretta azione amministrativa volta a risolvere i problemi di Ceva, mi sento in dovere di esprimere la mia opinione.
Quello a cui stiamo assistendo è una vera anomalia della politica, dove alcuni amministratori di maggioranza disertano gli uffici comunali e dettano le regole tramite articoli stampa.
Sui giornali infatti si leggono quasi unicamente le opinioni della stessa parte, incluse alcune inesattezze che potrebbero alterare la comprensione di una vicenda i cui aspetti sono complessi e non si possono riassumere in poche righe. Pare ormai acclarato che i componenti di maggioranza, che hanno concordato di disertare il Consiglio Comunale, peraltro dopo averlo preannunciato nell’ultima riunione di maggioranza e lasciato intendere con dichiarazioni agli organi di stampa, si sono sottratti ai propri doveri amministrativi, ma soprattutto hanno perso un’ottima occasione per rappresentare alla cittadinanza le loro ragioni. La mancata approvazione del Bilancio Consolidato, evitata grazie al senso di responsabilità dimostrato dai componenti della minoranza, avrebbe comportato limitazioni all’attività amministrativa, a discapito dell’intera cittadinanza e precluso la possibilità al Comune di assumere. Contrariamente a quanto affermano, chi ritiene di avere a cuore la centralità del lavoro, non può interessarsene solo in determinate circostanze, ma dovrebbe tutelarlo in tutti i suoi aspetti, a prescindere dagli attori interessati.
In tutta questa vicenda i dissidenti invece di seguire le corrette procedure politiche/amministrative, hanno cercato di imporre la loro volontà, con la minaccia, posta in essere da Cajro, di non approvare il Bilancio Consolidato, ponendo come termine ultimo, punto di non ritorno, venerdì 29 settembre u.s., data in cui il Sindaco, per garantire la loro presenza in Consiglio, avrebbe dovuto convocare la Giunta e adottare il provvedimento di cessione dei lotti alla ditta veneta. Atto che ritengo di estrema gravità, che pregiudicherà in modo significativo il proseguo di questa Amministrazione Comunale. È evidente che nessun amministratore può sottomettersi a simili atteggiamenti, che nulla hanno a che vedere con il reciproco rispetto dei ruoli e della corretta amministrazione. I fedeli del Capo Gruppo di Maggioranza, dopo aver tentato invano di imporre la loro decisione, oggi tentano di apparire come i paladini della legalità, intraprendendo un tardivo percorso amministrativo, certamente più rispettoso delle norme, ma che appare evidente non essere stato nelle loro intenzioni iniziali.
Per dovere di cronaca preciso che nessuno aveva escluso a priori la possibilità di incaricare un consulente esterno e mai è stato richiesta la discussione e la votazione della questione Salgaim in Giunta. Fatto per noi comprensibile, in quanto l’argomento necessitava di ulteriori approfondimenti e valutazioni per la sua delicatezza e anche per il fatto che all’ultima riunione di maggioranza non erano tutti presenti. L’accelerazione pertanto è apparsa del tutto incomprensibile, in quanto nella riunione nessuno aveva prodotto alcun tipo di informazione o documentazione atta a fugare i dubbi di alcuni, sorti nella fase che si può definire istruttoria. Sulle problematiche connesse all’occupazione il Sindaco è sempre attento e scrupoloso e questo, per chi conosce la realtà, non si può negare. Attualmente ci sono diverse situazioni connesse all’occupazione, che verrebbero vanificate nel caso in cui la frattura all’interno della maggioranza dovesse ulteriormente peggiorare e portare alla sfiducia del Sindaco.
In otto anni che siedo in Giunta non ho mai visto imporre una pratica in questi termini, in particolar modo col sostegno di consiglieri che partecipano limitatamente alla vita amministrativa e quindi non sono a conoscenza di alcune dinamiche.
Personalmente non sono sempre stato concorde con le scelte della Giunta, ma in quei casi ho cercato di far valere la mia opinione nel rispetto reciproco dei ruoli e delle procedure amministrative, ma mai mettendo a rischio l’Amministrazione Comunale o tentando di sfiduciare un Sindaco democraticamente eletto.
Nell’ultimo incontro di maggioranza sono stato contestato quando ho affermato che, in linea generale, non sottoscrivere nessun atto imposto o di cui non sono fermamente convinto. Non è mia intenzione, in un’ottica di equità e di interesse pubblico, soggiacere a poteri occulti, minacce o imposizioni, anche se questo potrebbe non essere accettato e compreso da tutti.
A tutt’oggi mi risulta incomprensibile l’evoluzione di tutta questa storia. Un epilogo presumibilmente dettato da aspettative non realizzate o da vecchi rancori e non dalla questione dibattuta. Evidentemente alcuni animati da spirito di rivalsa hanno avuto buon gioco a strumentalizzare questa caso. Rimane una frattura grave che rischia di portare il Commissariamento della Città, a discapito di tutti e che potrebbe avere serie ricadute negative sull’occupazione.
Per quanto riguarda la visita allo stabilimento di Lugo di Campagna Lupia (VE) proposto in questi giorni, ritengo alquanto singolare renderlo noto tramite organi di stampa, perché a mio giudizio ha senso se effettuato all’insaputa della ditta promotrice, al fine di evitare che questa possa indirizzare il sopralluogo in un giorno a loro favorevole, o programmare per quel giorno una produzione non impattante. Io mi ero reso disponibile il 12 ottobre ad accompagnare in incognita un consigliere di maggioranza a Lugo di Campagna Lupia (VE), ma ora che è di dominio pubblico mi sembra alquanto inutile. Informo che questa visita era già stata concordata con la ditta veneta il 29 giugno u.s., dove una delegazione del Comune di Ceva, di cui facevo parte, a metà strada è stata dirottata, senza comunicarlo prima della partenza e senza un valido motivo, allo stabilimento di Tezze sul Brenta (VI), che peraltro è ubicato in un’area destinate alle ditte insalubri.
Concludo auspicando che le varie posizioni vengano presto trattate, anziché sulle testate giornalistiche, in Consiglio Comunale, in rispetto dell’interrogazione della minoranza e per permettere all’occorrenza un doveroso confronto pubblico, atteso dalla cittadinanza.
Vicesindaco Paolo Penna

I CONSIGLIERI FAVOREVOLI: «A CEVA DEVONO CHIUDERE LE DITTE INSALUBRI?»
Il termine “Insalubre” in questi giorni è rimbalzato sulle pagine dei giornali come aggettivo denigratorio nei confronti dell’azienda che vorrebbe insediarsi a Ceva, la Salgaim Ecologics Spa che si occupa di trasformazione di scarti animali. Chi usa questo termine si dimentica di spiegare che, nella fattispecie, “Insalubre” è un termine tecnico utilizzato nell’art.216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie in cui si elencano le tipologie di aziende ritenute tali. Elenco lunghissimo in cui spiccano ad esempio: Allevamenti di animali, Carrozzerie, Macelli, Cosmetici, Produzione di formaggi, Salumifici con e senza macellazione, Mercati del Bestiame; solo per citarne alcuni.
Se a Ceva fossero bandite le ditte “Insalubri” non solo non aprirebbe la Salgaim e tantomeno altre ditte che hanno fatto recentemente richiesta, ma soprattutto dovrebbero chiudere la maggior parte delle attività del nostro territorio, oltre a trovarci obbligati a cancellare dal calendario il Mercato del Bestiame di Santa Lucia, insalubre pure questo.
A maggior ragione per tutti quelli che dovranno decidere diventa obbligatorio andare a Lugo di Campagna Lupia, non perché non possiamo dirci convinti del primo sopralluogo a Tezzo, ma perché chi non ha avuto questa occasione possa constatare con i propri occhi e con il proprio discernimento, tenendo presente che lettere anonime e campagne denigratorie non devono essere i dati su cui si basa una scelta.
Alberto Cajro
Matteo Gagino
Paola Gula
Giulia Iseppi
Alessandro Merlino
Enrico Stirianotti

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