La notizia anticipata da L'Unione tre mesi fa si è rivelata fondata: la Polizia stradale di Ceva verrà soppressa.
La conferma è arrivata dal capo della Poliza Franco Gabrielli, che ha definito il distaccamento di Ceva «da sopprimere» in una nota inviata all'onorevole Enrico Costa. Il personale verrà trasferito a Cuneo e a Mondovì. La notizia era temuta da tempo: organico ridotto da tempo e mai “rimpolpato” (oggi il personale ridotto a 8 elementi, quando dovrebbe essere il doppio), costi globali di gestione dei locali, in via Pio Bocca 1, accanto all’ex Ilsa, elevati (57 mila di affitto all’anno, cui vanno aggiunte le altre spese) e infine la mancata nomina del nuovo comandante.
Costa: «La Polizia Stradale di Ceva rappresenta, da oltre mezzo secolo, il principale presidio di vigilanza stradale per un vastissimo territorio, composto da circa settanta Comuni, tutti di ridotte dimensioni demografiche e posti in aree montane. Nei giorni scorsi, dopo aver parlato con il sindaco di Ceva Alfredo Vizio e l'assessore Paolo Penna, preoccupati per le voci di chiusura del distaccamento della Polizia Stradale di Ceva, ho scritto al prefetto Gabrielli per avere notizie in merito. Ho scritto che qualora la chiusura fosse confermata si creerebbero notevoli disagi al territorio ed ai cittadini, ancora maggiori stante lo stato di emergenza dovuto all’alluvione dello scorso novembre».
La risposta del capo della Polizia però è stata netta: «La Polizia di Stato ha da tempo avviato un progetto volto alla razionalizzazione dei presidi sul territorio, volto ad una più efficace e razionale dislocazione di risorse. Il Distaccamento Polizia Stradale di Ceva è destinato alla soppressione». Gabrielli però aggiunge: «Mi preme rassicurarla sul fatto che ciò non comporterà alcun disagio al territorio ed ai suoi abitanti, atteso che, con la definizione del piano, sarà incrementato l'organico ed il numero delle pattuglie della Sezione Polizia Stradale di Cuneo e della Sottosezione Autostradale di Mondovì, che assicureranno un più capillare pattugliamento dell'autostrada A6 Torino-Savona».
Costa ha immediatamente scritto al Ministro dell'Interno Marco Minniti: «Il solo fatto che ancora una volta si proceda ad un "accentramento" dei servizi, con sacrificio di quelli ubicati nelle aree periferiche, appare piuttosto ingiusto. Chiedo la possibilità di organizzare un incontro con gli Amministratori del territorio, al fine di poterne meglio evidenziare le peculiarità e comprendere le ragioni e lo spirito di questa razionalizzazione. Il nostro territorio è fatto di piccoli centri, di cui molti montani. La difesa dei servizi è essenziale. Avvieremo una sensibilizzazione ed una mobilitazione dei cittadini per fare capire che le realtà più periferiche non sono di serie B, ma rappresentano la spina dorsale della nostra provincia».