Penne Nere: 2 mila alpini a Ceva, il ricordo di Nowo Postojalowka

Ceva ha ospitato domenica mattina le quattro Sezioni cuneesi dell’Ana (Cuneo, Mondovì, Saluzzo e Ceva).

Ceva ha ospitato domenica mattina le quattro Sezioni cuneesi dell’Ana (Cuneo, Mondovì, Saluzzo e Ceva) che hanno commemorato il 73° anniversario della ritirata di Russia e quelle drammatiche giornate che, a Nowo Postojalowka, videro cadere oltre 12 mila Alpini, con l’annientamento della Cuneense. Una cerimonia in forma solenne (con oltre duemila Alpini presenti) a livello provinciale, alla quale hanno partecipato, fra le autorità, il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, l’europarlamentare Alberto Cirio, il presidente della Provincia Federico Borgna, il viceprefetto Lorella Masoero, decine di sindaci, il generale Massimo Panizzi, vicecomandante della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino e già a capo della Taurinense, il vice questore aggiunto Franco Fabbri, comandante provinciale della Polizia stradale, rappresentanti di GdF, Carabinieri e Corpo Forestale e il generale Bruno Barberis, ultimo comandante della caserma alpina di Ceva. Con la partecipazione anche del Gruppo Salmerie, con i muli, guidati da Natale Manzo, di Rocca de’ Baldi.

FOTOGALLERY: servizio fotografico a cura di Sergio Rizzo e Raffaele Sasso

A seguire l’organizzazione, il presidente ed il vice presidente della Sezione ANA di Ceva, Matteo Raviolo ed Ezio Giugiario, il cerimoniere Franco Fechino e altri collaboratori, fra cui Giampaolo Daprea. In testa al lungo corteo che ha raggiunto piazza del Municipio dove si sono tenute le orazioni e la consegna della piastrina del disperso Giuseppe Perotti classe 1921 di Barge; quindi il labaro nazionale dell’Ana (alfiere il socio della Sezione di Ceva, Franco Pistone) col presidente nazionale, Sebastiano Favero. Quindi, portato da un socio Ana di Saliceto, il cappello alpino del tenente Giuseppe Navone, autore dell’inno del Battaglione “Ceva” intitolato “Andouma prou”.

Il lungo serpentone era partito da piazza d’Armi, dopo la deposizione di una corona ai Caduti, con la partecipazione di circa duecento gagliardetti ed una quarantina di vessilli, in rappresentanza di Sezioni di tutto il Nord Italia. Con momenti di vera commozione quando a bordo di una jeep e di un mezzo della Protezione cvile Aib, sono giunti – accompagnati da Giorgio Gonella, dipendente comunale – anche i reduci: Gino Gollo di Garessio (classe 1921), 4° Artiglieria alpina; Attilio Badino di Ceva (classe 1923), Battaglione “Ceva“; Leonardo Sassetti di Savona (classe 1921), sergente maggiore del Battaglione “Ceva”; Giovanni Alutto, di Carmagnola (classe 1916), Battaglione “Borgo San Dalmazzo”, e Giuseppe Fornero di Busca, classe 1920, Gruppo Mondovì, Artiglieria da montagna, 12ª batteria. Con loro anche la figlia, signora Carla, del capitano Giovanni Costamagna, classe 1906 di Mondovì, caduto a Nowo Postojalowka e decorato con medaglia di bronzo.

Poi è seguita la Messa solenne – concelebrata dal parroco, don Francesco Tarò, e dall’ordinario militare don Umberto Borrello – con un Duomo stracolmo come in poche occasioni accade. Al termine della celebrazione, è stata deposta una corona alla statua della Madonna Addolorata (posta in una navata laterale) cui i familiari avevano affidato la sorte dei loro cari nei due conflitti mondiali.

Al termine del pranzo ufficiale, uno dei nipoti del tenente Navone ha donato alla Città di Ceva, per tramite dell’Ana, gli stivali, il cinturone e la borraccia dello zio, per essere esposti nel Museo, sito all’ultimo piano del Palazzo comunale. È seguita anche la consegna, al presidente Favero, del libro “Ceva: Chiese Palazzi Monumenti” di Michele Cocca, Barbara Florio e Lorenzo Nurisio, e del libro “Ricordati che sei del Ceva”, di Giorgio Ferraris, Giorgio Gonella e Giorgio Raviolo.

FOTOGALLERY: servizio fotografico a cura di Sergio Rizzo e Raffaele Sasso

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