Italia e Messico. Farigliano e Chihuahua. Un gemellaggio all’insegna dei giochi della tradizione. È quello andato in scena domenica a Verona, in occasione della 12ª edizione del "Tocatì", il Festival Internazionale dei giochi di strada, che presenta per un intero week-end, nel centro storico scaligero, i più interessanti giochi tradizionali italiani e mondiali. Quest’anno la nazione ospite è stata proprio il Messico, dove i giochi tradizionali non sono rievocazione, ma pura contemporaneità. E così, quest’anno, si è assistito ad una sorta di gemellaggio fra le donne Tarahumaras, che giocano all’unico gioco messicano esclusivamente femminile, e le donne fariglianesi, protagoniste dello storico gioco delle "bije". Da una parte, dunque, la "Carrera de Arihueta", una corsa da 35 km con arco, cerchietto e bastone, dall’altro i birilli di Farigliano, "specialità" in cui gli uomini sono banditi.
Lo spettacolo è stato davvero unico. I "Birilli di Farigliano" sono ormai quasi una consuetudine al Festival veronese: quella di quest’anno è la quinta partecipazione su dodici edizioni, sempre a rappresentare il Piemonte. Il fattore principale sta nella simpatia delle protagoniste e nella forza ludica del gioco, che riesce sempre ad attirare un folto pubblico.
Poi tutti a seguire divertiti i giochi messicani, dal Temalacachtle, che i nonni della comunità di Milpa Alta tramandano tuttora ai nipoti, spiegando i significati simbolici dei numeri e degli oggetti, alla Pelota P’urépecha, cioè la palla infuocata o l’Ulama de Cadera, dove una palla di tela cerata può essere colpita esclusivamente con l’anca.
Farigliano e Messico, gemellaggio all’insegna dei giochi di strada
Affinità tra "Birilli" e "Carrera de Arihueta": possono giocare solo le donne.