Mondovì, commissariata la casa di riposo. L’ex presidente assicura: «Nessuna conseguenza per gli ospiti»

La Casa di riposo di Mondovì dovrà nominare un nuovo CDA di soli 5 membri, anziché i 9 precedenti e ormai decaduti.

La Casa di riposo di Mondovì, il “Sacra Famiglia”, non ha più un Consiglio di amministrazione. Da fine ottobre è finita commissariata: sciolto il CdA, de- caduti tutti i consiglieri e il presidente Germanetti, che ora è stato nominato commissario straordinario.
Non è stata una scelta, ma un obbligo di legge: la norma impone che ci siano al massimo cinque consiglieri, il SF ne aveva nove, anche se tutti a titolo gratuito. Quindi il 20 ottobre la Regio- ne Piemonte, con una delibera di Giunta, ha commissariato la Casa di riposo di Mondovì e altre 25 Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficienza) piemontesi, per adeguarsi a un decreto-legge vecchio di 7 anni, ma adottato in Piemonte solo nello scorso agosto.

Il commissario ora dovrà provvedere alla modifica dello Statuto, per adeguarlo alla legge riducendo il numero dei consiglieri. Tuttavia non sarà così semplice, perché il “Sacra Famiglia” è una struttura pubblica, con un CdA “tripartito” che prevedeva membri designati da Enti diversi: quattro dal Comune, quattro dalla Provincia e uno dalla Diocesi. Quindi la palla ora passa a loro: dovranno accordarsi sul come ripartire i posti e nominare un CdA “di transizione” che traghetterà l’Istituto verso la prossima amministrazione. 

Oggi l'ex presidente rassicura le famiglie: «Si tratta di un procedimento amministrativo, peraltro previsto dalla Legge finanziaria del 2010 per il contenimento della spesa pubblica, ma ritenuto applicabile alle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza da parte dagli uffici regionali solo a dicembre del 2016, sette anni dopo. Poi, con una rapidità inconsueta, il commissariamento, per raggiungere un obiettivo che, a nostro avviso, poteva perseguirsi per le vie amministrative ordinarie, ad esempio, con l'avvicendamento dei consiglieri alla scadenza naturale del mandato, che per la "Sacra Famiglia" è il 31 dicembre 2019. Si noti che nella storia della Casa di Riposo monregalese, i consiglieri, hanno tutti, sempre, svolto il loro compito senza alcun compenso e rimborso spese. Il riordino, ora, dovrà completarsi, in buona sostanza, entro la fine del 2018. Entro quella data, la "Sacra Famiglia" dovrà trasformarsi in Azienda pubblica di servizi alla persona o in Fondazione di diritto privato. Il commissario straordinario della Struttura monregalese, nel tempo che gli rimane, avvierà le procedure per tale trasformazione, seguendo ovviamente tutte le indicazioni di legge, avendo cura di consultare tutte le parti interessate e di informare la cittadinanza. Toccherà poi, con ogni probabilità, al nuovo Consiglio "a cinque membri" della "Sacra Famiglia" di completarlo. Preme sottolineare, che pur importanti, queste incombenze normative rientrano nella fisiologia della amministrazione pubblica, e non avranno alcuna conseguenza, in negativo, sulla ordinaria gestione della Casa di Riposo "Sacra Famiglia", che con i suoi 130 anni di esperienza, possiede le professionalità e le competenze necessarie per garantire ai suoi assistiti la continuità dei servizi dovuti. Si segnala, al riguardo, che è in corso il potenziamento delle assistenze sanitarie, infermieristiche e mediche, oltre ai livelli previsti dalle norme vigenti in materia di case di riposo. Seguirà il rafforzamento dell'assistenza tutelare e delle attività occupazionali e ricreative degli ospiti. Entro l'anno termineranno i lavori per la realizzazione del cablaggio completo della Struttura per la trasmissione dati, che consentirà di utilizzare le tecnologie informatiche e le applicazioni esistenti in campo sanitario per la gestione dei piani individuali di cura e la riduzione degli errori, ad esempio, nella preparazione e somministrazione delle terapie. Proseguono invece le progettazioni, appena avviate, per la creazione di ambienti interni idonei allo svolgimento delle attività assistenziali diurne e si getteranno le basi per i futuri sviluppi strutturali della "Sacra Famiglia". Tutte iniziative già decise dal Consiglio di Amministrazione, che la Regione ha sciolto d’ufficio il 20 ottobre scorso».

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