Quattro ore di battibecchi, repliche, attacchi e perfino qualche legnata “fuori registro”. Mica male, se consideriamo che parliamo di un documento che – stando alle parole di più di un consigliere – «non esiste» o «non serve». Parliamo del DUP, Documento di programmazione unica: un faldone da 300 pagine che elenca le idee del sindaco e della Giunta. È stato discusso e approvato, ovviamente coi soli voti della maggioranza, la sera di giovedì 28 dicembre.
Un documento che è stato definito, nell’ordine (e non li citiamo tutti): «appesantimento burocratico di cui le Amministrazioni potrebbero fare a meno» (Elio Tomatis), «inno alla genericità» (Donatella Garello», «un “non-DUP” scarno e impalpabile» (Stefano Tarolli), «un documento che richiede un atto di fede» (Paolo Magnino), «una cosa quasi illeggibile» (Giulio Marini). In modo indiretto, Guido Teadi l’ha definito una sorta di copia-incolla del vecchio documento, e il sindaco ha sostanzialmente detto che è inutile. Gli unici che l’hanno difeso sono stati tre-quattro consiglieri di maggioranza, con in testa Mario Bovetti («un programma di ampio respiro») e Roberto Ganzinelli («questo DUP è “tanta roba”»).
Resoconto del consiglio, commenti e "pagellini" su L'Unione Monregalese del 3 gennaio 2018