Se ne parla da anni e finalmente lo si vedrà su carta. Nero su bianco, con numeri e disegni, sotto forma di “progetto tecnico”. Sarà la prima vera bozza del nuovo Piano regolatore di Mondovì: dovrebbe essere ultimata nei prossimi 15 giorni, al massimo entro la fine di febbraio. È il primo dei tre passi della variante allo strumento urbanistico che disegnerà la città dei prossimi dieci anni. Tutto compreso, numeri di abitanti, servizi, aree produttive. Includerà anche le possibili novità della Mondovì del futuro: come il parco fluviale e il polo logistico, tanto per dirne due fra le più grandi.
La seconda fase sarà in mano alla prossima Giunta
La progettazione è in mano allo Studio Gambino di Torino. La pratica è nella responsabilità dell’assessore Emanuele Rossi, che ha la delega all’Urbanistica del Comune di Mondovì: «Ci interfacciamo continuamente coi tecnici – ci spiega –, e ogni due settimane convochiamo delle riunioni coi gruppi dei consiglieri comunali per aggiornarci sugli sviluppi. Entro metà febbraio la bozza sarà ultimata: è il cosiddetto “Progetto tecnico”. La progettazione prevede poi altre due fasi, quella preliminare e quella definitiva-esecutiva». La Giunta attuale è in scadenza: riuscirà ad approvare i preliminare entro le elezioni? «Non so se vi saranno i tempi tecnici per farlo – risponde Rossi –. Ma, a parte questo, bisogna anche decidere se sia opportuno approvarlo o lasciarlo alla prossima Amministrazione»
Le linee guida strategiche: numeri e dettagli
In cosa consiste il “Progetto tecnico”? «Presenterà le strategie strutturali – spiega Rossi –. Mentre le linee guida di cui si è parlato fino a oggi erano concetti, la bozza tecnica li traduce in numeri: il documento includerà le previsioni sulle presidenze del prossimi anni, le strategie per le aree produttive, per infrastrutture e viabilità, per i servizi, per i collegamenti pedonali e ciclopedonali». Il Piano regolatore precedente era quello del “sovradimensionamento”: realizzato con le più ottimistiche previsioni di boom edilizio e demografico, immaginò una Mondovì che in 10 anni sarebbe cresciuta oltre i 30 mila abitanti. La realtà, come sappiamo, fu ben diversa.
Meno consumo, più recupero
Il Piano regolatore dovrebbe concretizzare quello che più volte è stato auspicato: una Mondovì che non pensa a costruire nuovi edifici, bensì a riutilizzare quelli esistenti e lasciati vuoti. «La bozza va in questa direzione – conclude l’assessore –: non c’è solo la riduzione del consumo, ma anche l’incentivo al recupero del patrimonio esistente, soprattutto nei centri storici».