Esattamente 29 anni fa, il 31 ottobre 1987 il Consiglio comunale di Camerana veniva convocato dall’allora sindaco Giorgio Giacchino approvò un documento tecnico-politico di denuncia così circostanziata da inchiodare una volta per tutte l’Acna a responsabilità terribili alle quali resisteva da sempre. Uno dopo l’altro cinquantuno Comuni approvarono quella stessa deliberazione, originando una progressiva onda mediatica e l’avvio di una mobilitazione istituzionale e popolare durata un decennio, fino alla chiusura dello stabilimento nel 1999. A distanza di 29 anni, ancora il 31 ottobre, il Consiglio comunale di Camerana sarà convocato in seduta aperta per adottare nuove iniziative in merito alla situazione del sito ex-Acna, con un ordine del giorno così concepito: “Sito di interesse nazionale ex Acna di Cengio: determinazioni”.
A spiegare i motivi di questa nuova convocazione di un Consiglio comunale aperto che dalla sinteticità del titolo lascia spazio alle più svariate ipotesi di azioni in merito all’annosa vicenda del sito ex-Acna, relativamente al danno ambientale, è il coordinatore dei sindaci valbormidesi di prossimità, Giorgio Giacchino: «Le lunghe e costose attività di bonifica, non ancora terminate, preoccupano molto i Comuni, sia per le colossali dimensioni dell’accumulo tossico che graverà in eterno sulla valle, sia per gli effetti per nulla certi della bonifica stessa, mentre sono certissimi i tumori che continuano ad inseguire la “gente ACNA”. A questo si aggiungono le resistenze per il riconoscimento del danno ambientale al territorio e la procedura di infrazione dell’UE che produrrebbe un indennizzo multi-milionario come discarica». Anche questa volta saranno presenti i sindaci della Valle Bormida e c’è da chiedersi quali altre sorprese stia preparando Giacchino, già sindaco di Camerana di allora e autore di iniziative anche clamorose che hanno via via segnato la vicenda in questi trent’anni. Pur non essendovi più la conflittualità di quegli anni, la nuova mossa calata sulla scacchiera dal Comune di Camerana fa presupporre ulteriori momenti di discussioni sui due fronti della Valle Bormida, quello ligure e quello piemontese che, insieme, diventerebbero una forza.