Il capodanno di Prato Nevoso per il suo cinquantesimo anniversario non ha deluso le aspettative e si è confermato uno degli eventi più importanti del nord Italia: 25 mila presenze, una festa da record per la stazione sciistica monregalese. Prima la fiaccolata dei maestri di sci lungo le piste della Conca, poi lo spettacolo pirotecnico dai gatti delle nevi. Alle ore 20 le biglietterie hanno aperto i battenti per coloro che hanno deciso di passare l’ultimo dell’anno sciando sulle piste illuminate. Una delle poche stazioni sciistiche in tutta Europa che concede l’opportunità di festeggiare il nuovo anno sugli sci. Musica, fino a notte inoltrata in cui diversi deejay, tra cui illustri nomi di RADIO 105, si sono dati il cambio sul palcoscenico per scaldare gli animi degli spettatori.
L'altro lato della festa: 70 interventi di soccorso - Ospedale da campo allestito a bordo pista il grande lavoro della CRI e del 118
Grande importanza ha assunto l’Ospedale da campo, dotato di un Posto medico avanzato, allestito e gestito da “118” e Croce Rossa. In totale sono stati attuati 74 interventi, con una decina di persone, trasferite in Ospedale a Mondovì. Per la maggior parte si è trattato di feriti a seguito di cadute, con 4 codici rossi per coma etilico di giovanissimi (tre ragazze ed un ragazzo) , mentre un solo caso, più grave, per le ferite causate da un razzo pirotecnico, che anziché, alzarsi in aria è stato sparato orizzontalmente ed ha raggiunto ad una coscia una ragazza, subito portato al Centro di soccorso, e suturata con diversi punti.Molte anche le persone che a seguito dei botti hanno riportato abrasioni e bruciature superficiali, soprattutto agli arti.
Complessivamente hanno operato nella notte, una trentina di soccorritori, (anche con due squadre a piedi), un medico e tre infermieri del “118”, un medico della società degli impianti, un infermiere della CRI. Sei le ambulanze ed una automedica, a disposizione del posto medico avanzato. «Si è trattato di un servizio importante - ha commentato Matteo Gazzola, coordinatore del Centro medico - che ha permesso di intervenire sulla maggior parte dei casi, senza dover trasferire i pazienti al Dea dell’Ospedale di Mondovì, interessato solo per i casi più gravi. Desidero pertanto ringraziare tutta l’équipe del 118 che ha affrontato l’emergenza, assieme ai volontari per l’aiuto logistico e tecnico che hanno fornito, permettendo di realizzare il Centro medico avanzato, fornendo anche il personale per ogni tipo di intervento. Un grazie particolare anche ai Comitati CRI che hanno supportato Mondovì, vale a dire, Cuneo, Susa e Villardora».