Non si sa ancora quali siano i loro nomi, né da quale Paese arrivino, né quali storie si portino alle spalle. L’unica cosa certa è che da questa sera otto profughi, tutti uomini, arriveranno nella struttura di San Michele, in zona San Paolo, dove rimarranno per i prossimi mesi, mentre la Commissione esaminerà le loro richieste di Asilo. La cooperativa che li ospita si sta già organizzando per l’arrivo, per la mediazione culturale e per le attività dedicate ai ragazzi.
«Ci ha telefonato la Prefettura – dichiara la responsabile Sonia Campra – per avvisarci di questo arrivo, tra qualche ora li andremo a prendere». Nei mesi scorsi in paese, la notizia dell’arrivo di alcuni immigrati aveva suscitato parecchie polemiche e nel cortile della struttura destinata all’accoglienza erano stati rivenuti anche alcuni chiodi. «Un atto intimidatorio che non ci fermerà», avevano detto dalla coop.
«Il disappunto che ho manifestato – dichiara il sindaco Domenico Michelotti – non è per questi ragazzi. È per un sistema di accoglienza che secondo me non funziona e non risolve il problema. Prenderli dai Centri d’accoglienza e “posarli” (perché il sistema mi sembra proprio quello di prenderli e posarli) in un piccolo agglomerato di case rurali in mezzo al nulla non so che senso possa avere. Credo che sia giusto anche avere un occhio di riguardo per quelli che già vivono sul territorio e che anch’essi hanno difficoltà, per i quali invece molti aiuti non ci sono. Ma non voglio che il nostro paese sia etichettato come razzista, perché da anni ormai ci sono comunità di venti nazionalità diverse che convivono senza difficoltà».
(nella foto: un arrivo di profughi a Mondovì)