Si è tenuto giovedì sera, al termine del Consiglio comunale, l’incontro con alcuni rappresentanti della cittadinanza villanovese per discutere il tema dell’arrivo di diciassette migranti nel Comune di Villanova. Durante il confronto, il primo cittadino, Michelangelo Turco, e l’Assessore al Sociale, Tamara Rosso hanno cercato di rispondere alle domande e alle perplessità presentate dai rappresentanti presenti, fornendo una prima parte di informazioni sul progetto Sprar coordinato dal Cssm, a cui anche Villanova ha aderito.
Chi arriverà a Villanova?
Confermato il numero di 17 richiedenti asilo in arrivo: la data presunta potrebbe coincidere più o meno con l’inizio dell’anno, ma è tutto legato all’evolversi del progetto Sprar. Il progetto, sui 13 Comuni aderenti, prevede l’arrivo di 150 profughi, tra cui 40 nuclei familiari. «Ancora non sappiamo chi arriverà sul nostro territorio, né se ci sarà la possibilità di accogliere nuclei familiari o singole persone – ha spiegato l’assessore Rosso –. E’ probabile che soltanto a gennaio si avranno informazioni di questo genere».
Ecco dove verranno alloggiati
Quattro nella ex canonica di Villavecchia, sei in alloggi privati a Branzola, quattro in via Pianfei (in zona Garombo) e 3 in via Roccaforte. Ecco come verranno domiciliati i richiedenti asilo in arrivo. Una decisione che ha destato non poco malumore tra i presenti, che hanno lamentato una concentrazione molto elevata in una sola frazione di Villanova: Branzola. «Se lo Sprar è un sistema volto proprio ad evitare i grandi “ammassamenti” – hanno osservato a più riprese i rappresentanti–, perché si è accettata una proposta di collocamento del genere? Non ci sembra che corrisponda agli obiettivi, né che sia la migliore. Il territorio di Villanova è grande e Branzola non è certo la zona più comoda ai servizi: altre soluzioni garantirebbero sicuramente la possibilità di una migliore gestione e più semplice integrazione». «Abbiamo portato l’obiezione all’attenzione del Cssm – ha risposto l’assessore Rosso –, ma la decisione sembra già essere stata presa e non dipende da noi». Il confronto si è spostato poi sui temi della sicurezza, della salute e dei lavori di utilità sociale: di fronte alle dettagliate richieste dei presenti si è deciso di darsi appuntamento per un altro confronto, in cui verranno forniti ulteriori dettagli (il progetto è ancora in fase di elaborazione