La “discarica”, quella vera e propria, in realtà la si vede a malapena. I rifiuti dopo il trattamento vengono gettati nelle vasche, ma sono coperti dalla collina e nel complesso del sito Acem-Ama sono solo una parte. L’odore più fastidioso non viene da fuori, ma da dentro i capannoni. E i gabbiani, quelli che nell’immaginario di chiunque volano sopra le montagne di immondizia, nemmeno ci sono. Il vero problema di questa discarica non sono né i gabbiani né l’odore: è un altro, e cioè lo spazio. Che non basta più.
Il presidente di Acem, il Consorzio rifiuti monregalese, lo dice chiaramente: «Se non ci ampliamo, qua non arriviamo nemmeno al 2020». Che è come dire che è già tardi. Gianpietro Gasco, da tre anni alla guida di Acem: «Quando questa discarica è stata costruita si pensava durasse fino al 2024. Poi le cose sono cambiate: anche se oggi i rifiuti stanno calando, non basterà per altri dieci anni. Ecco perché serve l’ampliamento». Un allargamento da 120 mila metri cubi, su un terreno a lato dell’attuale vasca.
Si chiama “ri-sagomatura orizzontale”.
ARTICOLO COMPLETO E APPROFONDIMENTI SULL'UNIONE DI QUESTA SETTIMANA, in edicola o in edizione digitale.
La discarica di Magliano si deve allargare
La discarica di Magliano deve allargarsi: un allargamento da 120 mila metri cubi, su un terreno a lato dell’attuale vasca.