Lunedì 25 agosto, di prima mattina, un automobilista che stava percorrendo la SS 28 lo ha notato e subito avvisato il Comprensorio Alpino Cn7. Quell’animale senza vita pareva proprio un lupo. Il primo investito in Val Tanaro, sulla statale. Un fatto piuttosto raro che va ad aggiungersi ai soli altri due casi verificatisi nel Cuneese dal 1998 ad oggi. «Appena avvisati – racconta il presidente del Comprensorio Alpino Cn7 Gianni Cerqui – abbiamo allertato Provincia, Corpo forestale e Servizio veterinario Asl». Fra gli esperti intervenuti anche Francesca Marucco del “Centro Grandi Carnivori” di Entracque. Un esemplare maschio, di 37 chili tra i quattro e i sei anni d’età, investito in località Piangranone da un mezzo piuttosto pesante che l’ha trascinato per circa cinquanta metri, tanti quanti la striscia di sangue lasciata sull’asfalto. Poco distante, sul ciglio della strada, anche il corpo senza vita di un gatto. Un punto, quello della SS28, vicino all’ingresso della pista da motocross, che pare segnato dal frequente passaggio di animali selvatici. La mattina successiva, ancora in quel tratto di strada, vi era il corpo senza vita di una volpe. Il lupo, consegnato al Centro Grandi Carnivori, è stato portato all’Università di Torino dove è stata eseguita l’autopsia che ha confermato il decesso a causa dell’investimento.
Cani da pastore senza controllo, Ferraris scrive alle istituzioni
Da un lato l’adozione di una misura preventiva che ha attenuato il conflitto “lupo-pastori”, dall’altro la pericolosità conseguente a un suo scorretto impiego. I pastori maremmani, insieme a quelli dei Pirenei, sono i cani da “protezione” utilizzati in modo più efficace sulle Alpi contro gli attacchi di diversi predatori. Ma vanno correttamente addestrati e utilizzati in numero proporzionato al gregge.