Un’invasione pacifica, nel segno delle parole d’ordine dello scoutismo: formazione, aiuto del prossimo, amicizia, rispetto dell’ambiente. Tanto che, all’indomani del mega raduno, i prati su cui si erano accampati i 30 mila scout da tutt’Italia sono stati perfettamente puliti dagli stessi occupanti. E fra questi 30 mila c’erano anche i ragazzi del Clan La Fenice, gruppo Agesci locale “Mondovì 1”. Il raduno ha ricevuto la visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e una telefonata direttamente da papa Francesco.
«Lo stereotipo dello scout lo consociamo – dicono i ragazzi del Mondovì 1 –: “gli scout sono quelli che fanno attraversare la strada alle vecchiette” o “gli scout sono quelli che vendono i biscotti porta a porta”. A San Rossore abbiamo dimostrato che l’Agesci è altro e molto di più». Era la terza “Route Nationale” (quella precedente si svolse nel 1986) che ha raccolto 32 mila ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni, provenienti da ogni parte d’Italia e non solo (Austria, Francia, Islanda, Portogallo, Spagna, Ucraina, Libia, Marocco e Egitto, Burkina Faso, Palestina): oltre mille e cinquecento Clan. «I gruppi territoriali durante i primi 5 giorni si sono incontrati – raccontano i ragazzi della Fenice – e hanno camminato in ogni regione condividendo le esperienze vissute durante l’anno, che aveva ad oggetto il tema del “Coraggio”: il coraggio di amare, di essere Chiesa, di essere ultimi, di liberare il futuro, di essere cittadini. Noi del “Mondovì 1” eravamo gemellati con il Busto Arsizio 5, il Roma 60, il Massafra 2 (Taranto) e abbiamo percorso le valli sopra Luino ed il Lago Maggiore verso la Svizzera. Abbiamo parlato di cosa vuol dire ricominciare dopo tracolli personali e dipendenze, di mancanza di lavoro, di integrazione e dei “muri” nella società».
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