Sei Comuni (Bardineto, Bormida, Calizzano, Carcare, Osiglia e Murialdo), i presidenti dei Consorzi di Bardineto e Murialdo, i promotori della ricostruzione di quello di Bormida, alcune guardie volontarie e i rappresentanti delle attività del settore. L’incontro organizzato in municipio a Calizzano giovedì 5 settembre si è trasformato subito in un tavolo di discussione. Nell’occhio del mirino la nuova legge regionale n. 17 dell’undici luglio 2014, che disciplina la raccolta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei. «E’ una legge frutto di decisioni non condivise – annunciava pochi giorni prima il sindaco di Calizzano, Pierangelo Olivieri –. Su proposta dei sindaci di Sassello, Urbe e Bardineto, avevamo già inoltrato una nota congiunta all’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni Barbagallo, a cui, a inizio agosto, chiesi un incontro». Richiesta rinnovata all’esito del tavolo di discussione di giovedì. Nella lettera inviata a Barbagallo, a nome di tutti i partecipanti all’incontro, Olivieri pone l’attenzione sui punti più discussi della nuova legge regionale. «Abbiamo esaminato il testo normativo – spiega – ed emergono perplessità circa la portata, il significato, lo scopo e l’effettiva utilità di diverse disposizioni e previsioni». A cominciare dalle deroghe ai limiti quantitativi della raccolta: «La previsione precedente includeva nei beneficiari anche i soci del Consorzio e i residenti, rispondendo a tutela della comunità e della proprietà». Altro aspetto controverso: l’introduzione del “dovere” per i Consorzi di prevedere “almeno” due giorni di chiusura settimanale. «Non si comprendono procedura, modalità di attuazione – precisa in punto il sindaco di Calizzano –, neppure se questi giorni debbano essere fissi per la stagione, come e se si debbano e possano coordinare i Consorzi tra di loro, e non risultano sanzioni per la violazione». «Sulla necessità e possibilità di tutela e “riposo” del bosco – continua – esisteva già la previsione di chiusura con ordinanza sindacale concordata con Consorzi e Corpo Forestale». Perplessità pure sull’articolo della legge che prevede che l’attività di lavorazione e confezionamento avvenga “sotto il diretto controllo da parte dei micologi”: «Il micologo sempre in azienda – conclude Olivieri – sarebbe economicamente non sostenibile».
Nuova legge sulla raccolta funghi
I Comuni chiedono un confronto con la Regione