Finalmente si può procedere con la bonifica delle ex-Acciaierie "Acsa" sulla Fondovalle a Carrù. Dopo quasi 15 anni, infatti, la Procura di Brescia ha comunicato al Comune di aver tolto i sigilli ai materiali depositati nel sito. Una vicenda contorta, che aveva portato ad un procedimento penale, a fine anni Novanta, contro la "Finam", ditta che allora aveva affittato i capannoni dell’"Acsa" per la trasformazione di residui in materiale siderurgico commercializzabile. Una lavorazione non conforme, almeno secondo la Guardia Forestale di Brescia, che arrivò ad ipotizzare il reato di "lavorazione di rifiuti speciali". Anni di indagini, però, non hanno portato a conclusione: il caso è stato archiviato per prescrizione ed ora, dopo che già il fabbricato era stato dissequestrato nel 2004, anche ai materiali sono stati tolti i sigilli. E dunque si può procedere alla bonifica dell’area. Ma a chi spetta? Toccherebbe alla "Finam", della quale, però, non si hanno notizie da anni. «Una situazione particolare – spiega il sindaco di Carrù, Stefania Ieriti –: il sito va bonificato, ma chi dovrebbe farlo è irreperibile. Certo la notizia arrivataci dalla Procura di Brescia è un passo avanti, ma ora dobbiamo capire come muoverci e se interpellare il prorpietario dei capannonic, anche perchè, si tratta di un esborso non di poco conto per il Comune».
Ex-Acciaierie di Carrù: si possono bonificare
Finalmente si può procedere con la bonifica delle ex-Acciaierie "Acsa" sulla Fondovalle a Carrù.