In un periodo in cui lo spopolamento dei piccoli centri e l’abbandono dei borghi di paese sono frequenti, a Igliano, paese che conta pochissimi abitanti, è nato un esempio di attaccamento alle origini con l’avvio di un progetto che punta a riportare alla luce le case di una volta, farle conoscere, renderle fruibili con l’intento di non dimenticare quello che è stato, dando la “speranza” di continuare a vivere suggestivi luoghi incontaminati. La famiglia Gonella vive da secoli a Igliano, nelle case del capoluogo, da almeno 6 generazioni; il trisavolo degli attuali proprietari, nacque qui più di 150 anni fa.
Fino agli anni ‘50 del secolo scorso, la famiglia allevava alcune mucche che teneva nella stalla attigua all’abitazione. Adiacente alla stalla era presente un portico con fienile ed un altro piccolo edificio adibito a ricovero degli attrezzi. Le vicissitudini della vita allontanarono i componenti della famiglia che andarono a vivere altrove e gli edifici che avevano ospitato le numerose generazioni di Gonella vennero abbandonate agli inizi dei ‘70. Una decina di anni fa, per iniziativa di Fausto Gonella, è stata restaurata l’abitazione con un intervento conservativo che ha salvaguardato la struttura originale e ripristinato l’antico aspetto della costruzione. Con la medesima cura, alcuni anni dopo, sono stati fatti gli interventi necessari per far rivivere gli altri edifici. Tetti e muri crollati, infiltrazioni di acqua e sviluppo selvaggio di vegetazione avevano ridotto i manufatti in un pietraio. Lo spettacolo di abbandono era desolante. La più recente generazione di Gonella, Andrea e Mattia, desiderosa di salvaguardare le tradizioni di famiglia e di mantenere il legame con le proprie radici, ha deciso di iniziare il restauro conservativo, destinando ad abitazioni gli antichi edifici rurali. È nato così il progetto “Navilla” che è il nome con cui gli abitanti di Igliano identificano il proprio capoluogo
“Navilla”: per recuperare le case di una volta
Iniziativa di valore, in Langa