In un certo senso sembrava di essere nel deserto, venerdì sera al "Bloom" di Mezzago. Sul palco Brant Bjork ci ha riportato il sound delle lande assolate, dove non si vede anima viva, solo qualche coyote e balle di fieno rotolanti... Non così la saletta del "Bloom", che trasudava passione e calore , manco fossimo in California. E in questo clima che Brant ha sfoderato una performance strepitosa, soprattutto alla voce, mettendo sul palco grinta e sano divertimento, forse non così evidenti nel progetto “Vista Chino”. La proposta artistica dei “Low Desert Punk” non si discosta dai precetti dello stoner rock, di cui Brant è uno dei capifila grazie al suo passato (e presente?!?) nei "Kyuss”, che negli anni Novanta esplose come una bomba atomica nel panorama alternative. Brant Bjork questa volta non è dietro le pelli, ma canta e canta bene. Alla chitarra ha un riffing onesto, pochi fronzoli, e pochi eccessi alla tecnica fine a se stessa. Ma il sound è perfetto. Per il suo “Low Desert Punk Tour”, Brant ha assemblato una band di tutto rispetto, che include Dave Dinsmore al basso, Bubba Dupree alla chitarra e Tont Tornay alla batteria. Una band da assaporare appieno.
Ma la serata è stata anche l’occasione per festeggiare gli undici anni di attività della “Go Down Records”, realtà della scena musicale indipendente, in realtà una grande famiglia rock. Sui due palchi sono saliti gli Herbamate, i Quiet Confusion, gli OJM e Alice Tambourine Lover. Ed è stata una grande festa! Rock-on!
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Brant Bjork infiamma il “Bloom”
Il mitico batterista dei Kyuss infiamma il "Bloom" di Mezzago con i "Low Desert Punk".