Prostituzione minorile: monregalese nei guai

Operazione della Squadra mobile: otto misure cautelari ai danni di persone accusate di sfruttamento della prostituzione minorile. Erano i clienti di una ragazza che si "vendeva" per pagarsi la droga.

Era stata una sua amica a farle venire “l’idea”. Fissava gli incontri via internet o sms, usando anche i social network: così i “clienti” contattavano la più giovane e lei, all’epoca minorenne, prendeva da loro i soldi per comprarsi la droga. Oppure direttamente la sostanza, hashish o cocaina. In otto sono finiti nella rete della Squadra mobile di Cuneo: fra questi c’è anche un uomo residente in un paese del Monregalese. Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Torino: sei fra i clienti vivono in provincia di Cuneo, uno nel Torinese e uno nell’Astigiano. Oltre a loro sono state perquisite tre altre persone indagate nell’inchiesta.

I fatti oggetto dell’indagine si riferiscono al periodo tra il dicembre 2012 e il gennaio 2014. La ragazza, oggi maggiorenne ma all’epoca diciassettenne, aveva iniziato a “vendersi” proprio per procurarsi la droga. All’Ufficio minori di Torino giunse una segnalazione, e partirono le indagini, svolte dal personale di questa Squadra mobile e coordinate dalla Procura di Torino. La ragazza aveva cominciato sotto suggerimento di una amica più grande, a cui aveva raccontato di aver bisogno di soldi: era lei a procacciare i “clienti”, gestiva e organizzava gli incontri con gli uomini. Gli appuntamenti avvenivano nelle auto e nelle abitazioni dei clienti e, molto spesso, a casa di un amico delle due giovani che metteva a loro disposizione le sue stanze dietro il versamento di una somma di denaro. La Mobile ha individuato i clienti uno per uno: sei uomini adulti residenti in provincia di Cuneo, uno in provincia di Torino e uno in provincia di Asti. Tutti i soggetti coinvolti, così come la vittima, sono cittadini italiani. Uno è in carcere, quattro sono ai domiciliari e tre sottoposti all’obbligo di firma. Nel corso delle perquisizioni personali e locali è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro materiale informatico, telefoni cellulari e sostanza stupefacente (marjuana).

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