«Mi rivolgo a lei, in quanto Premier ed ex sindaco, per rappresentarle problematiche che sono proprie dell’Ente che rappresento, ma anche della stragrande maggioranza dei piccoli Comuni sottoposti, come il mio, al patto di stabilità». Comincia così la lettera che nei giorni scorsi il sindaco di Bagnasco, Mauro Bertino, ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. Uno scritto che denuncia una situazione «insostenibile» per un territorio che, nel rispetto delle disposizioni dettate dal patto di stabilità, si ritrova a fare i conti con «criticità che minacciano sicurezza e pubblica incolumità». «Dobbiamo intervenire urgentemente sull’edificio sede delle Scuole dell’infanzia, elementare e media – continua Bertino nella lettera –, e circa 300 piante ammalorate, dislocate sull’area sportiva, parco giochi e nel concentrico del paese, vanno potate o, dove necessario, tagliate e sostituite per scongiurare situazioni di pericolo all’incolumità pubblica». E il paradosso è che il Comune di Bagnasco avrebbe risorse finanziarie sufficienti a coprire i costi degli interventi, attingendo dal consistente avanzo di amministrazione di 315 mila euro, ma «non possiamo impiegarle perché siamo bloccati dal patto di stabilità e dal rischio di sanzioni a cui andremmo incontro sforando il tetto previsto da queste disposizioni». Rivolto al presidente del Consiglio, Bertino chiede: «Dovesse verificarsi mai qualche disgrazia chi dovrà risponderne? E’ possibile continuare ad amministrare in queste condizioni da terzo mondo?». «La surreale situazione in cui si trova il Comune di Bagnasco – conclude – è identica a quella degli altri piccoli Comuni soggetti al patto di stabilità: la normativa va rivista per escluderne l’applicazione agli Enti con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti».
Il sindaco di Bagnasco scrive a Matteo Renzi
«Basta patto di stabilità per i piccoli Comuni»