Chissà quanti monregalesi non sanno neppure che esiste, quel teatro. Invece c’è: sta lì, quasi a metà di via delle Scuole, ed è chiuso da decenni. Il vecchio Teatro Sociale è un gioiello lasciato all’abbandono, un tesoro ormai ridotto in rovina. Oggi qualcuno ne sognerebbe addirittura un recupero e riutilizzo, ma è un’ipotesi confinata nel campo delle fantasie. Il Comune però ha intenzione almeno di metterlo in sicurezza.
La foto che pubblichiamo qua (e che risale a circa 20 anni fa) dà solo un’idea di com’era il Teatro Sociale ai tempi del suo massimo splendore. Un teatro “all’italiana”, con la pianta a zoccolo di cavallo e i palchi a balconcino coperti dalle tende di velluto rosso. Che significa “metterlo in sicurezza”? «Chiariamo subito una cosa – precisa l’assessore Enrico Rosso –: il Teatro non è a rischio crollo. Non stiamo dicendo che è una struttura che sta per… andare giù. Ma è un edificio storico che ha bisogno di interventi che prevengano danni futuri, magari gravi. Per esempio, bisogna verificare le condizioni del soffitto e del tetto, per capire se c’è rischio di infiltrazioni per le piogge».
Esiste già un progetto preliminare, che comprende anche la messa in sicurezza di un altro angolo sconosciuto di Mondovì che si trova praticamente nello stesso edificio: la prima Caserma dei Carabinieri, dell’epoca del Regno, che si insediarono a Mondovì due secoli or sono. «Alcuni mesi fa abbiamo fatto un sopralluogo nel Teatro – continua Rosso –, con l’ausilio di un funzionario della Soprintendenza regionale, per verificare le condizioni generiche dello stabile. È necessario svolgerne uno più approfondito e lo faremo prossimamente, il sindaco ha contattato la Soprintendenza proprio nei giorni scorsi». Non è un recupero, certo, ma è già qualcosa. Si farà? Rosso: «Il problema è sempre lo stesso: i vincoli che bloccano i fondi. Se non si frapporrà nessun ostacolo… si farà».
Nel 2015 la messa in sicurezza del vecchio Teatro
Il vecchio Teatro Sociale è un gioiello lasciato all’abbandono, un tesoro ormai ridotto in rovina. Oggi qualcuno ne sognerebbe addirittura un recupero e riutilizzo.