Situazione contabile difficile. Bilanci continuamente in rosso. Futuro incerto. Il quadro emerso lunedì sera, nell’incontro promosso dall’Amministrazione comunale di Dogliani per mettere sul tavolo la questione della Fondazione “Sacra Famiglia”, è tutt’altro che roseo. L’Ospedale civico, senza girarci intorno, è a rischio. A dirlo sono i numeri, che parlano di una situazione economica preoccupante, che si protrae ormai da anni. Numeri che il sindaco Paruzzo e l’assessore alle Politiche sociali, Modesto Stralla, hanno voluto rendere pubblici di fronte ad importanti esponenti della politica e della Sanità, non solo locale. Ad ascoltare la relazione, infatti, c’erano, tra gli altri, il viceministro Costa, l’europarlamentare Cirio, il direttore del Distretto sanitario, Ferreri, il consigliere regionale Graglia, il consigliere provinciale Pulitanò, l’ex-presidente Cillario… Ma torniamo ai numeri. «Il 2013 ha chiuso con un passivo di ben 453 mila euro – ha detto Stralla – e una verifica contabile prevede perdite pari a 500 mila euro anche per il 2014. Oltre a ciò, bisogna ricordare i quasi 3 milioni di euro di mutui da pagare per i lavori di ristrutturazione». «Cifre preoccupanti – ha continuato l’assessore –, quasi certamente causati dagli ultimi cambiamenti di rotta nella tipologia di degenti, il trasferimento della lungodegenza a Mondovì e la successiva apertura della Ventiloterapia». Costi di personale qualificato non più a carico dell’Asl a fronte di una diminuzione delle rette di circa il 40% ed ecco che i bilanci stanno diventando ingestibili. Come uscirne? Nessuno, per ora, si sbilancia. «Questo incontro serviva per far capire in quale situazione ci troviamo – ha concluso il sindaco Franco Paruzzo –. Ora serve l’apporto di tutti per capire quale futuro dare al nostro Ospedale. Noi ci metteremo tutto l’impegno possibile, ben sapendo che il peso ereditato sarà molto difficile da sopportare se non ci sarà un vero interesse a trovare una soluzione di ripresa». Insomma, ora di soluzioni concrete si dovrà parlare nelle sedi opportune. E farsi venire qualche idea.
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