In una classifica come quella proposta nel numero scorso la scelta è dipesa da un ridotto numero di persone, e perciò tutto può essere condizionato anche dal gusto; elemento non propriamente imparziale. Quando invece si lascia libera ispirazione al pubblico, sia esso fatto di lettori o di “addetti ai lavori”, per quanto connesso alle tendenze di gusti musicali (che nel nostro caso tende a considerare maggiormente la scena indipendente), il responso diventa decisamente aleatorio poiché più difficile condurre il gioco in una direzione prestabilita. Come lo scorso anno si è deciso di andare in due diverse direzioni: tramite i social network lasciare i partecipanti liberi di menzionare tutti gli album ascoltati e apprezzati; parallelamente invece si è interpellato o proposto di individuare un album solo, con una scelta perciò univoca, che costringesse a dare un’indicazione molto più precisa e meno filtrabile dalle mode (statistiche e di costume).
Nella versione “contest” dei social il locale ha preso il sopravvento sulle scene nazionale e internazionale. E individuato il dato numerico, si può dire che grande risalto ha ottenuto il disco di SIMS (quattro tracce di elettronica di assoluto valore) che si è imposto sui monregalesi Litio, La Macabra Moka, i Ruggine, Roncea e via via tutti gli altri. In ambito internazionale invece è la musica elettronica a salire sugli altari: dopo il successo ottenuto nel 2010 con un disco Swim era quasi inevitabile che Caribou, saldamente in testa, staccasse tutti gli altri; primo della volata è Jon Hopkins (che dopo gli apprezzamenti del 2013 con Immunity raccoglie voti con l’EP “Asleep Versions”), poi gli Swans (con To Be Kind confermano un momento magico) e i Blonde Redhead che con Barragan pare abbiano trovato una seconda vita.
Laddove invece si debba scegliere una e una sola risposta (con una maggior partecipazione degli addetti ai lavori), i nomi in alcune circostanze cambiano, e chi si impone lo fa per un’incollatura (su un centinaio di interventi sono stati individuati ben 70 diversi album). In questo caso aspetto interessante è l’emersione di altri 2 nomi internazionali, viceversa poco considerati: St Vincent, nuova paladina femminile dell’Alt-Rock, e il fenomeno musicale che ha imperversato un po’ in tutta Europa (tra la fine del 2013 e tutto il 2014) Stromae, grazie al successo strabiliante delle sue apparizioni live. Si conferma il trio dei cantautori romani (mattatori del 2014) ed emergono Bud Spencer Blues Explosion, gli Ex-Otago, Le Luci della Centrale Elettrica e i Subsonica. Gli altri nomi stranieri invece sono Damon Albarn, storico cantante dei Blur con il suo Everyday Robots, l’austriaco Fennesz. E poi ancora Mary J Blige, il cantautore Sun Kil Moon e the Antlers. Altro aspetto interessante nelle “scelte singole” riguarda le segnalazioni di alcune realtà torinesi tra cui emerge Eugenio In Via di Gioia.
Altri dati incontrovertibili: passato “sotto traccia” il fenomeno trasversale Pharrell Williams, nonostante “Happy” sia stato il singolo più scaricato al mondo, e nessuna segnalazione invece per il ritorno alle scene dei Pink Floyd, un dato che comunque fa un certo effetto.
Fabi, Silvestri e Gazzè fanno il pieno di consensi
Successo di “Provincia Meccanica”: Sims si impone, seguono Litio e Macabra Moka. Elettronica, un solo nome: Caribou. Il pop arriva dal Belgio e si chiama Stromae. St. Vincent è la nuova donna del rock e con Sun Kill Moon torna il folk