“E’ un semplice e ordinario iter di una pratica amministrativa”. Dal Comune spiegano che per l’apertura della sede della nuova “Associazione mussulmana fratellanza e integrazione” (prevista con ogni probabilità in via Barberis a Ceva) servono i normali requisiti previsti e regolamentati dal Piano regolatore comunale.
“La legge – spiega il sindaco di Ceva, Alfredo Vizio – prevede delle condizioni. Tra queste figurano l’eventuale autorizzazione dell’assemblea condominiale del palazzo, l’indicazione di eventuali parcheggi, le destinazioni del locale, i requisiti igienico-sanitari e altri ancora. Se requisiti e documentazione richiesta saranno apposto, alla fine dell’iter, non ci può essere discrezionalità dal parte del Comune. In questi giorni si sono susseguiti vari pensieri che si sono basati sulla mancanza di conoscenza dei fatti e della legge. Da una parte si dice che vogliamo ostacolare l’apertura e dall’altra agevolarla. Sono, in entrambi i casi, sciocchezze. Infatti il Comune di Ceva può agire ovviamente solo secondo la legge. Noi abbiamo dovuto richiedere la documentazione non per ostacolare o impedire, ma perché è un obbligo di legge e quindi un dovere per noi. E se tutto sarà adempiuto, in quel caso nulla si potrà negare”.
La nuova Associazione aveva consegnato in Comune, a metà novembre, statuto e atto costitutivo.
“Al momento della consegna – spiega Paolo Penna vice sindaco di Ceva – non è stata indicata l’intenzione imminente di una apertura di sede, e gli uffici comunali si sono limitati ad informare che in caso di apertura sarebbero dovuti essere presentati documenti secondo il Piano regolatore per l’autorizzazione. Ma poi più nulla. Fino a venerdì scorso quando è avvenuta la comunicazione dell’apertura il giorno dopo e a quel punto gli uffici hanno chiesto ufficialmente i documenti per l’apertura”.
Caos sull’Associazione musulmana a Ceva
Vizio: «È solo una pratica amministrativa»