Una nuova richiesta di incontro verrà inviata all’assessore regionale alla Sanità e al presidente Chiamparino, con la precisazione che, se ad essa nuovamente non farà seguito una risposta, entro una settimana, vi sarà una mobilitazione di tutto il territorio, chiamando la cittadinanza a raccolta. Questo quanto stabilito venerdì sera durante l’incontro dei sindaci dei Comuni del Distretto sanitario di Ceva, del Comitato in Difesa del Cebano (Co.Di.Ce.) e alcuni rappresentanti di categoria (Renato Scapinello per i commercianti, Sergio Rizzo per gli artigiani) nonchè Rocco Pulitanò consigliere provinciale, avvenuto presso la sala “Romano Luciano” a San Bernardino. Poi, lunedì la svolta con la comunicazione dalla Regione Piemonte: appuntamento fissato per il 19 febbraio.
«L’incontro – ha spiegato il sindaco di Ceva, Alfredo Vizio, al tavolo dei relatori insieme al presidente del Distretto, Paolo Torcello, ed al presidente del Comitato, Davide Prato – si è reso necessario per capire come muoversi per fare sentire la propria voce e chiedere ancora una volta che l’Ospedale di Ceva venga risparmiato da “tagli” ormai insostenibili. Dopo l’approvazione della riorganizzazione della rete ospedaliera avvenuta lo scorso novembre, la situazione per il nostro Ospedale non è chiara, anzi appare critica».
Vizio ha illustrato ai presenti la recente delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale con particolare riferimento agli effetti della stessa sull’Ospedale di Ceva. Preoccupazioni in particolar modo per il reparto di Nefrologia e Dialisi, per quello di Riabilitazione e per quello di Oculistica ed i timori legati al futuro del reparto di Chirurgia. «Ceva – ha precisato Vizio - come Ovada, Cuorgnè e Susa, è riconosciuto Ospedale di area disagiata, ma nel documento in pratica è confermato solo il reparto di Medicina, per cui è previsto un primariato. Per Chirurgia si parla di “day surgery”. Di Nefrologia-Dialisi e Oculistica è previsto un solo reparto per tutta l’Asl Cuneo 1, che resta da assegnare. Tutte cose poco chiare».
Durante l’incontro, si è parlato proprio delle possibili conseguenze per il nostro Ospedale della delibera in questione. Ma soprattutto si è discusso di come reagire di fronte a questa situazione.
«Domande di chiarimenti – ha spiegato il presidente Co.Di.Ce. Davide Prato - al riguardo sono già state espresse pubblicamente da più di un mese ed una formale richiesta di incontro all’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, è stata inoltrata prima di Natale. Ad oggi nessuna risposta è arrivata e pertanto sia i sindaci sia il Comitato hanno convenuto sulla necessità di non lasciare che il tempo trascorra ulteriormente invano, senza che una risposta alle nostre perplessità ed alle nostre preoccupazioni venga data. Come Comitato, un punto però ci pare essenziale: da questo incontro – se si terrà – non potranno emergere solo dei chiarimenti, ma è necessario che da esso scaturisca un vero e proprio “cambio di rotta” da parte della Regione. L’Ospedale di Ceva ha “già dato” e non può pertanto sopportare ulteriori ridimensionamenti. Occorre che tutti siano consapevoli di questa primaria esigenza e che tutti si battano fino in fondo perché venga soddisfatta».
«Pronti alla mobilitazione»
Assemblea in difesa dell’Ospedale di Ceva, poi la Regione fissa un incontro per il 19 febbraio