Ancora un intoppo sulla strada che porta alla costruzione del tempio crematorio a Magliano Alpi. Dopo l’annuncio dell’aggiudicazione dei lavori alla Hysteron di Piscina, insieme a Giò Costruzioni di Sanremo ed Amenta Costruzioni di Cuneo (unite in un’Associazione temporanea d’imprese), ora giunge la notizia di un ricorso al Tar. A presentarlo è stata la Parlato Costruzioni di Napoli, che, insieme all’Ad Servizi, era la seconda Ati in lizza per l’appalto. Poco prima di Natale, infatti, l’azienda napoletana ha deciso di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale, avanzando contestazioni di legittimità in merito alla partecipazione alla gara da parte dell’Ati composta da Hysteron, Giò Costruzioni ed Amenta Costruzioni. Dubbi che verranno fugati già mercoledì a Torino, quando il Tar si riunirà per discutere la questione. Intanto anche la Hysteron ha presentato un ricorso incidentale, chiedendo allo stesso Tar di escludere dalla gara l’Ati napoletana, anche in questo caso per mancanza dei requisiti (legati alla fidejussioni di garanzia). All’udienza di mercoledì, il Comune di Magliano sarà rappresentato dall’avv. Enoch di Biella.
Ricorso al Tar sul forno crematorio di Magliano
Lo ha presentato la Parlato di Napoli contro l'aggiudicazione dell'appalto alla Hysteron.