«Mondovì? Ah già, voi avete… l’asterisco». Esordisce così la chiacchierata con Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte. Il presidente della Regione che ha varato il “piano Saitta”, quello che ha messo l’Ospedale di Mondovì sotto osservazione. Sollevando una nube di preoccupazioni: fra i cittadini, fra gli amministratori, e anche fra i primari.
Presidente, quell’asterisco…
«Quell’asterisco c’è perché ci doveva essere. Dice che Mondovì è stato mantenuto DEA di I livello “in deroga temporanea”, e che è un presidio su cui bisognerà fare una verifica alla fine dell’anno».
Cosa dobbiamo fare per superare quella verifica?
«Nulla di speciale: sarà sufficiente mantenere gli standard che l’Ospedale ha già oggi. Con quelle condizioni, va bene così».
Lo sa che amministratori e medici temono la declassificazione?
«È un rischio che non esiste. Il famoso “asterisco” era doveroso: coi numeri che ci vengono imposti, non potevamo non metterlo. Ricordiamo sempre che la sanità piemontese è pre-commissariata da anni dal cosiddetto Tavolo Massicci, dovevamo elaborare un piano di rientro. Se andiamo a guardare i numeri delle tabelle, Mondovì oggi non li ha».
E come farà a… guadagnarli in un anno?
«Qui sta il punto: non serve. Perché fra un anno, quando potremo uscire da questa situazione, si potrà ragionare non in termini di singoli ospedali ma di territorio. E una visione, diciamo, di “geomorfologia sanitaria”, consente di mantenere l’Ospedale di Mondovì come è ora».
L’assessore Saitta ha annunciato che approverete il piano di riordino degli ospedali a giorni.
«È vero, lo faremo in settimana: venerdì porteremo la delibera in Giunta con tutte le osservazioni che sono emerse dalle consultazioni di queste settimane».
Riuscirete a far uscire il Piemonte dal pre-commissariamento?
«Io sono assolutamente fiducioso che ce la faremo. Ne abbiamo un assoluto bisogno, così da poter rimettere in moto le assunzioni il prima possibile».
Possiamo rassicurare amministratori e primari?
«Io dico che prima di tutto possiamo rassicurare i cittadini».